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Al Teatro alla Misericordia torna “Incontri con la musica”. Michele Casini domenica racconterà l’opera verdiana de “Il Rigoletto”

Rigoletto, cuore di padre, scorza di buffone. Rigoletto è un esempio compiuto della voce del baritono verdiano, la voce che Giuseppe Verdi prediligeva per i suoi protagonisti maschili, una voce che con le opere verdiane cambiò molto nell’impostazione musicale, teatrale e soprattutto vocale. Centrato sulla drammatica e originale figura di un buffone di corte, Rigoletto fu inizialmente oggetto della censura austriaca. La stessa sorte era toccata nel 1832 al dramma originario “Le Roi s’amuse” (Il re si diverte, in francese) di Victor Hugo, bloccato dalla censura e riproposto solo 50 anni dopo la prima. Nel dramma teatrale erano infatti descritte senza mezzi termini le dissolutezze della corte francese fra ‘4 e ‘500, con al centro il libertinaggio di Francesco I, re di Francia.

Nell’opera si arrivò al compromesso di far svolgere l’azione alla corte di Mantova, a quel tempo non più esistente, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e quindi in un esponente dell’ormai scomparsa da secoli famiglia dei Gonzaga. Intenso dramma di passione, tradimento, amore filiale e vendetta, Rigoletto non solo offre un’eccezionale combinazione di ricchezza melodica e potenza drammatica, ma pone lucidamente in evidenza le tensioni sociali e la subalterna condizione femminile in una realtà nella quale il pubblico ottocentesco poteva facilmente rispecchiarsi. Rigoletto vuol vendicare la figlia Gilda, sedotta dal duca, facendo uccidere il nobile da un sicario, ma purtroppo tutto finirà in tragedia. La prima ebbe luogo con successo l’11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia. E proprio il personaggio di Rigoletto è quello che Verdi preferì fra tutte le sue creazioni, per sua stessa ammissione. A questa splendida opera è dedicato il primo appuntamento di “Incontri con la musica” del 2017. Michele Casini ne parlerà domenica prossima 19 febbraio alle 17.30 al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro per l’associazione culturale Laboratori Permanenti: come sempre la narrazione sarà intervallata da filmati dai più grandi teatri d’opera del mondo, in questo caso dalla Scala di Milano, dall’Arena di Verona e dal Metropolitan di New York.

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