Nell’ultima seduta del Consiglio comunale è stato approvato a larga maggioranza il regolamento che autorizza le cerimonie. Per sposarsi in Pinacoteca si entrerà dal giardino in Largo Muzi, ma soltanto a piedi. La celebrazione potrà avvenire nell’orario di apertura del museo e non potrà durare più di un’ora. Quanto alla cerimonia, è concesso un impianto di amplificazione con il microfono senza filo, ma niente arredi aggiuntivi né spostamenti dei presenti. Mobilio e sedute saranno messe a disposizione degli ospiti, per un massimo di 70 invitati, che potranno frequentare solo la sala della cerimonia. L’accompagnamento musicale dovrà essere discreto e non amplificato. Naturalmente il regolamento vieta rinfreschi e il tradizionale lancio di riso, confetti, coriandoli, petali di fiori e quant’altro all’interno del salone, della scalinata di accesso, negli spazi del museo, contenendo tale manifestazione di festa solo all’uscita del giardino su Largo Muzi. I servizi fotografici potranno usufruire non solo del Salone ma anche della Loggia, dal lato del giardino e dei vialetti o spazi esterni alle aiuole del giardino. Niente allestimenti di mobilio o luci suppletive e obiettivo riservato agli sposti, ai testimoni e ai tecnici.
Un operatore seguirà la cerimonia e gli sposi per tutto il periodo di permanenza, verificando che il regolamento sia rispettato. I promessi sposi dovranno compilare un modulo, che sarà pubblicato nel sito web, inviare domanda all’ufficiale di Stato civile che attiverà l’ufficio preposto alla gestione del museo. Nella risposta, se positiva (ma è previsto anche un diniego motivato) saranno specificate le tariffe da corrispondere per usufruire di spazi e servizi connessi. Non è mancato chi ha criticato il prezzo, ci vorranno 800-900 euro infatti per un matrimonio. Nella replica Michele Bettarelli ha sottolineato come “L’obiettivo non è il guadagno ma la promozione a tutto tondo di quel luogo.