La famiglia Peroni da Sesto Fiorentino, tesserata con il Team Italia, è la “regina” dell’8a Cronoscalata Storica e 45a di sempre dello Spino, disputata sui 6 chilometri esatti della provinciale 208 che da Pieve Santo Stefano conducono fin quasi all’abitato di Montalone. La tappa numero 6 del Campionato Italiano Velocità Auto Storiche (Civsa) era anche valevole per il Trofeo Toscano Velocità Montagna (Ttvm).
Stefano Peroni, 45 anni, alza al cielo il trofeo Tratos Cavi per essere stato il migliore in assoluto (con record ritoccato) nella somma dei tempi delle storiche al volante della sua Osella Pa 8, anno 1980 e di conseguenza rafforza la sua leadership nel III Raggruppamento, realizzando il tris stagionale dopo le imprese di Cortona e di Scarperia. Per lui, è anche la prima volta da dominatore allo Spino. Il padre Giuliano, 70 anni, si impone fra le monoposto formula (V Raggruppamento) e sale sul virtuale podio con la terza prestazione complessiva, mentre il fratello Fabrizio, 34 anni, vince il gruppo CN e si classifica quarto assoluto fra le moderne. Sul fatto che Stefano Peroni fosse divenuto il favorito numero uno avevano parlato con chiarezza già le prove ufficiali del sabato: la gara lo ha confermato in pieno, con il record stabilito lo scorso anno dall’Osella di Uberto Bonucci che è stato abbassato di 96 centesimi (2’55”03 il nuovo) durante una prima manche nella quale peraltro Peroni si è anche leggermente scomposto in un paio di curve.
Qualche sbavatura nella seconda salita gli ha poi fatto alzare il tempo: 2’56”49, per un totale di 5’51”52. “Ho cercato di dare il massimo – ha commentato un soddisfatto Stefano Peroni – anche perché qui allo Spino avevo più di un conto in sospeso: nel 2012 ruppi il motore in gara 1 e lo scorso anno, con le gomme slick e la pioggia, ho perso la gara negli ultimi 500 metri”. Nuovo record stabilito, nonostante qualche imperfezione. “Più di una – replica Stefano Peroni – e anche nella seconda manche la voglia di abbassare mi ha portato a commettere due-tre errori”. Terzo trionfo stagionale, ovvero le mani sul campionato? “Diciamo che per ora stiamo andando bene”. La sorpresa della domenica c’è stata semmai alle ipotetiche spalle di Stefano Peroni, dove il beniamino di casa Ennio Bragagni Capaccini – che anche nella salita iniziale aveva confermato la seconda posizione del sabato in 3’03”36 – è stato tradito dalla rottura di un semiasse della Re.Bo. 03 proprio alla partenza della seconda manche, della quale ha percorso soltanto un centinaio di metri. Sfumata pertanto la possibile affermazione nel IV Raggruppamento. “Che debbo farci? – ha dichiarato Bragagni Capaccini stringendo le spalle, ma facendo buon viso a cattiva sorte – Quando la sfortuna ci si mette di mezzo va a finire così. Mi dispiace anche perché, dopo il 3’03”36 del mattino, si sarebbe potuto limare qualcosa: non scendere sotto i 3 minuti, ma arrivare appena sopra”.
Grande l’amarezza del pubblico locale – pronto per applaudire l’illustre compaesano in gara – e quindi via libera a Piero Lottini, che dopo un sabato in sordina si è ritrovato con la sua Osella Pa 9/90 a scalare un altro gradino, garantendosi la piazza d’onore (sempre nel podio ipotetico) e soprattutto il primato nel IV Raggruppamento, con ulteriori punti preziosi che consolidano la sua leadership.