Immagini forti, inquietanti; visi stravolti, deformati; grate, barriere, cancelli, lacci, tutto ciò che può impedire a un essere umano di sentirsi libero. Un universo di costrizione e oppressione dal quale però sprigiona una luce, una voglia, anzi una necessità di uscire dalla gabbia. Ma anche un appello a chi guarda per un anelito di pace, di serenità e di libera espressione di ognuno. Questo e tanto altro c’è nella creatività di Lorenzo Marroni, tifernate di 23 anni, studi all’Accademia di Belle Arti di Perugia, qui alla sua prima mostra personale in assoluto. L’esposizione ha riscosso unanimi consensi nella sala espositiva di Palazzo Pretorio a Sansepolcro, dove si è conclusa nella serata domenicale. Lorenzo travolge chi visita la mostra con il suo tormento autentico di creativo immerso in un mondo duro, difficile, che non dà sconti a nessuno e che certo non sostiene un giovane artista che si affaccia al suo percorso interiore e, contemporaneamente, all’approccio, sempre complesso, con il suo pubblico.
E tanto meno questo mondo favorisce chi ne mette in luce con questa potenza, con questa precisione, le contraddizioni più gravi e dolorose, quelle che solo un giovane che crede fino in fondo in quello che fa può combattere con coraggio e determinazione. E anche Lorenzo Marroni non fa sconti, non fa compromessi, ma con grinta e passione si rivolge alla sensibilità di ciascuno. E non si può restare sordi a questa chiamata. La sofferenza intima del giovane autore è anche la forza che lo sostiene e che rompe la barriera dell’isolamento. È già una vittoria, è già un successo, per un autore 23enne, acerbo ma geniale, che per la prima volta si presenta a chi ama l’arte visiva.