E alla fine il sogno si è realizzato: il 29enne di Sansepolcro, Alessandro Riguccini, è Campione del Mondo anche di pugilato. L’incontro si è svolto in Messico lo scorso weekend, quando in Italia era ancora notte. La location era nella linea di confine con gli Stati Uniti: la città Tijuana – Baja, mentre il suo avversario in lizza per il prestigioso titolo era Jesus Antonio Rios. Fondamentale, in questa avventura tutta messicana, è stato anche il supporto del Vivi Altotevere Sansepolcro che è stato vicino al 29enne biturgense fin dall’inizio.
“E’stato bellissimo, ancora non ci posso credere – commenta Alessandro Riguccini – come ho già detto più volte, da piccolo sognavo di essere campione nella kickboxing, ma mai e poi mai mi sarei aspettato di riuscire a diventarlo nel pugilato che iniziai a praticare solo per migliorare appunto la parte pugilistica nella kickboxing dove, pensate un po’, risultavo un po’ carente ai tempi. Ora sono imbattuto dopo 17 incontri con 13 KO e Campione del Mondo: non me lo sarei mai aspettato”. Come è arrivata questa vittoria? “Devo dire che non pensavo di riuscire a mettere Rios KO, visto che si presentava al match con ben 30 incontri più di me e che aveva una enorme esperienza pregressa nelle 12 riprese”. Hai pensato in qualche momento di non potercela fare? “Si, come accennavo nei primi due round l’ho visto molto mobile nel tronco e solido nei pugni: ho pensato che la cosa fosse in salita e di dover sforzarmi fino alla fine, poi però è arrivato il mio destro che ha fatto accusare Rios e siccome ho intuito, ho deciso di tentare di premere l’acceleratore. KO al terzo round”. Ora quale primato detieni? “Sono l’unico al mondo ad essere stato campione nelle tre specialità della kickboxing (kickboxing, K1 e full contact) nella federazione più importante ovvero la Wako Pro e anche campione del mondo di pugilato, come se non bastasse mi sono pure laureato in ingegneria informatica con 110 e lode, giusto per non essere monotematico”. A chi vuoi rivolgere un grazie particolare? “Sicuramente devo ringraziare Marco Piccini e Marcello Brizzi del Vivi Altotevere Sansepolcro per l’appoggio concordatomi fin dall’inizio e senza sapere come potesse evolversi la situazione. Devo ringraziare fortemente anche Eugenio Donadoni e tutto il gruppo di persone di Roma che attraverso lui mi hanno aiutato fermamente, non solo a livello economico ma anche spingendosi oltre ed incoraggiandomi a filmare un documentario che si chiama “The Italian Strike” e che presto provvederà a creare servendosi delle riprese che io ho fatto con la Go Pro da lui fornitami prima di partire.
Aiuto fondamentale anche quello di mia moglie che mi ha accompagnato per tutto il viaggio e dei miei genitori con i quali sono stato in contatto giornalmente”. Cosa c’è nel futuro di Alessandro Riguccini? “Per il momento non ho fatto programmi ma sicuramente adesso è il momento di cercare il combattimento importante che oltre nella sfera economica ti proietta anche nei grandi scenari americani e di conseguenza nella stampa internazionale”.