Nuovo capitolo nell’interminabile telenovela della E78 Due Mari, l’arteria trasversale Fano-Grosseto che tutti dicono di volere ma che poi nessuno s’impegna a realizzare concretamente: com’è noto il contraente privato, vale a dire uno dei maggiori gruppi europei del settore delle costruzioni, che aveva avanzato la propria candidatura come soggetto promotore per costruire con risorse proprie la Due Mari, ha perso interesse e il progetto della E78 è tornato in capo all’Anas.
Questo ennesimo “colpo di scena” nella lunga vicenda della Due Mari ha dato il la a un vertice al ministero delle Infrastrutture, con la partecipazione del vice ministro Riccardo Nencini, del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, dell’assessore alle infrastrutture della Regione Umbria Giuseppe Chianella, dei tecnici dell’Anas e de Guido Perosino, presidente di “Centralia”, e cioè la partecipata composta da Anas e dalle Regioni Toscana, Marche e Umbria, sorta nell’autunno del 2014 e incaricata di portare a termine la Grosseto-Fano.
L’assessore regionale Chianella in merito ha dichiarato testualmente che “nel prendere atto della nuova situazione, i soggetti istituzionali hanno convenuto sulla necessità di confermare il massimo impegno per giungere comunque al completamento di un’opera da tutti considerata prioritaria dando mandato all’Anas di avviare immediatamente la revisione della progettazione e avviare i cantieri nel più breve tempo possibile”.
Nuovo tracciato, dunque, e riduzione drastica dei tempi, stando almeno a quanto viene annunciato da Roma dopo l’incontro al vertice al Ministero. Il nuovo progetto prevede interventi di ammodernamento di alcuni tratti, invece della sostituzione parziale o totale di quelli esistenti, limitando così la realizzazione di nuove opere più impattanti per il territorio e il completamento e la messa in sicurezza della galleria della Guinza.
E questo anche su richiesta dei Comuni di San Giustino e Citerna, com’è emerso dal recente incontro delle due municipalità con la regione dell’Umbria a Perugia. Secondo le previsioni dell’Anas, la progettazione sarà completata entro l’anno per renderne possibile l’inserimento nella programmazione 2016 – 2020 che verrà effettuata tra Ministero e Anas.
Ciò dovrebbe consentire il completamento dell’arteria entro il 2020. Costo dell’opera: un miliardo e 100mila euro, che il governo nazionale si dice pronto a stanziare. Tutte affermazioni e annunci da prendere con il beneficio dell’inventario, visti i fiumi di parole versati negli ultimi vent’anni e il nulla di fatto in cui ancora versa il tratto altotiberino mancante dell’arteria. Chi vivrà vedrà.