“L’arte non deve mai tentare di farsi popolare. Il pubblico deve cercare di diventare artistico.”
(Oscar Wilde)
È questo l’assunto da cui MeliscianoArte è partito e si è sviluppato (nel corso delle sue diciannove edizioni di “Percorsi d’Arte”) per portare il pubblico ad assumere una coscienza artistica.
Nel corso di tutti questi anni le mostre sono state un appuntamento atteso; di pari passo alla crescita della manifestazione è aumentata l’affluenza e con essa è cresciuto anche l’interesse per l’arte.
Non poteva esserci risultato migliore!
Tutte le esposizioni sono state sempre concepite come un complesso articolato di mostre, performances, installazioni, laboratori di sperimentazioni e di provocazione artistica; non sono mancati momenti conviviali in un connubio di arti, una sorta di scandaglio a 360°, in cui l’arte è stata declinata in tutte le sue forme, linguaggi e sfaccettature.
Negli ultimi anni, sono comparse alla ribalta del settore artistico, miriadi di Associazioni che organizzano mostre, alcune delle quali, sono dei “mostrifici” con spazi utilizzati al massimo della capienza ed oltre, dove l’artista vede il suo lavoro esposto in maniera approssimata e poco recepibile ed ove lo spettatore non riesce ad apprezzare ogni singola opera perché tutto intorno è un “delirio espositivo”.
Di contro MeliscianoArte ha voluto fare un salto di qualità, decidendo di declinare il suo lavoro finalizzandolo ad una Biennale, la Prima di una lunga serie, per dare voce e spazio ad artisti emergenti o già affermati nel panorama nazionale ed europeo, in modo tale da confrontarsi e mostrarsi con un più ampio respiro.
L’ esposizione situata negli splendidi spazi di Villa Graziani, è stata studiata per un ristretto numero di artisti; i pionieri della Prima Biennale sono 11 e sono stati selezionati sia per la diversità dei linguaggi che per le loro qualità artistche.
Sono presenti gli artisti Bongini, Cedro, Ciuchi, Foyè, Kazaz, Manni, Nastasi, Rapiti, Serafini, Visalli, Zieger, dislocati in “personali”, in cui mettono in mostra loro opere in maniera fruibile ed armoniosa, il giusto spazio che consentirà allo spettatore, di estraniarsi ed immergersi in altre realtà e godere dei diversi linguaggi visivi; ogni singolo artista ha “costruito” il suo spazio espositivo in maniera autonoma e personale avendo così la possibilità di esaltare la sua narrazione.
“Il quadro dà vita all’osservatore, che a sua volta lo fa rivivere per sé”
(Erich Fromm: L’arte di ascoltare)
Sempre nell’ambito di questa edizione di Persorsi d’Arte trova spazio l’originale mostra RITRATTANDO ad opera del gruppo dei Frammentalisti: Brizi, Giorni, Inferrera, Leandri, Matteucci, Mida (Massimo Dini), Ministeri, Piomboni, Puletti, Tirigalli .
Il termine “ Frammentalista” è stato coniato nell’anno 2015, dagli artisti di MeliscianoArte per definire un nuovo approccio del fare arte; “opere che nascono da opere” non come imitazione ma come evoluzione, create a più mani, che prendono vita da un’opera d’arte storicizzata scelta all’uopo, essa viene destrutturata o frammentata, scomposta per campiture di colore e nuances.
Ogni frammento viene assegnato ad un artista che attenendosi al colore originale lo ricostruisce secondo il proprio stile; nascono così delle opere/frammento che esaminate singolarmente sono compiutamente definite, quando i pezzi del puzzle di colori si ricompone, ecco che contribuiscono alla ricostruzione dell’opera d’arte originaria, questo ri-assemblaggio costituisce una nuova opera d’arte denominata frammentalista. Nell’ampio salone di Villa Graziani sarà presente la mostra di opere frammentaliste RITRATTANDO, una doppia esposizione della quale gli artisti hanno giocato con i ritratti della storia dell’arte: nella prima, quella “Pop”, viene approcciata l’opera di Andy Warhol dove si analizzano e scompongono nove ritratti di personaggi famosi da lui realizzati; nella seconda, quella più “giocosa”, sono stati presi in esame ritratti realizzati da pittori che vanno dal 1400 al 1900: Dürer, Vermeer, Rossetti, Renoir, Boldini, Cézanne, Van Gogh, Modigliani, de Lempicka, Picasso. Dieci ritratti per dieci artisti in una sintesi creativa, che genera l’autoritratto.