Troppi comuni sforano i livelli legali di arsenico nell’acqua. Ebbene sì, l’emergenza coinvolge 101 comuni fra Lazio e Toscana fra cui anche quelli di Arezzo. Quindi il problema non è poi così lontano da noi. L’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr) sulla base di una elaborazione di Cittadinanzattiva-Legambiente ha evidenziato questi dati allarmanti. La concentrazione di arsenico in 90 Comuni del Lazio e in 11 della Toscana, non riesce a rientrare entro i limiti stabiliti dalla legge, ovvero 10 microgrammi per litro. Nel Lazio le zone più interessate sono Viterbo, Latina e Roma, mentre in Toscana la zona interessata è la provincia di Livorno seguita da quelle di Arezzo, Pisa e Siena. A calmare le acque, nel vero senso della parola, è il direttore dell’Isra-Cnr, Vito Felice Uricchio, che rassicura sul fatto che in Italia l’acqua è di buona qualità tanto da farci rientrare sul podio europeo, siamo infatti al terzo posto, e specifica che la presenza di arsenico nell’acqua è abbastanza diffusa ed è legata all’assetto geologico. Questo aspetto quindi può essere legato all’origine vulcanica delle rocce, ma anche all’azione dell’uomo legata quindi all’industria o all’uso di erbicidi. Non sono esenti anche altre regioni dell’Italia. Infatti quello dell’arsenico nell’acqua è un problema diffuso su tutto il territorio italiano: anche Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania e Sardegna ne sono interessate ma il problema viene aggirato prelevando “acqua di ottima qualità da invasi, laghi e altri bacini”. Intanto il Codacons -Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori – sta valutando iniziative legali in difesa della popolazione e del territorio.