500 milioni di euro in un anno per gioco d’azzardo, solo nella provincia di Perugia, una realtà che sta diventando una vera piaga sociale. A denunciare questi dati allarmanti è il segretario provinciale Spi Cgil, Mario Bravi che parla di una piaga che provoca sempre più emarginazione e impoverimento e che sta cercando di sensibilizzare la comunità riguardo ad un fenomeno che non va sottovalutato ma contrastato con forza e determinazione. Una problematica che colpisce però tutto lo stivale, basti pensare che sono oltre 18 milioni gli italiani adulti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. E di questi ben 13 milioni giocano in modo continuato.
Un milione e mezzo sono giocatori problematici, che faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare la spesa, alterando inoltre i comportamenti sociali e familiari. Rispetto ai giocatori “sociali” i giocatori problematici praticano di più le Slot e le video lotterie e presentano stili di vita border line: fumo, abuso di alcol e di sostanze stupefacenti. Sempre più minorenni si stanno avvicinando a questo mondo subdolo, ma non solo solo i giovani ad entrare nella rete del gioco d’azzardo, ma anche tanti anziani che gettano, nel vero senso della parola, l’intera pensione in un vizio che sta diventando sempre più dilagante.