Di droga si muore ancora.
Le overdosi sono in crescita per il terzo anno di fila e l’ Umbria prima in Italia. Nel 2018 sono stati 11, uno in più dell’anno prima mentre nel 2016 erano stati 9. Così l’Umbria è la regione con il più elevato tasso di decessi per droga, davanti ad Abruzzo e Molise.
E’ uno dei dati contenuti nella Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia curata dal dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio
Dai dati della relazione annuale al Parlamento: 2 mila 700 persone in cura, sequestrati 73 kg di stupefacenti, quasi 600 le persone denunciate.
Una strage A livello nazionale, nel corso del 2018, i decessi riconducibili all’abuso di sostanze stupefacenti rilevati dalle forze di polizia o segnalati dalle Prefetture hanno raggiunto i 3 mila 300 casi.
Nel 2018 in Umbria erano 2 mila 700 gli utenti presi in carico nei servizi per il trattamento delle tossicodipendenze di cui 255 nuovi casi. Tra gli “effetti collaterali” dell’uso di droga, quello delle malattie infettive. Sui soggetti in carico sottoposti a test, 27 sono risultati positivi all’Hiv, 11 all’epatite B e 380 all’epatite C. Il numero di ricoveri con diagnosi principale droga-correlata sono stati 93, che salgono a 328 come diagnosi secondaria.
In Umbria nel 2018 ci sono state 367 operazioni antidroga: in totale sequestrati 73 kg contro i 221 dell’anno precedente.
Di questi 51 kg sono stati di hashish (151 nel 2017), 15 di marijuana (erano stati 49), 4,18 kg di cocaina, sostanzialmente invariati rispetto all’anno prima. Di eroina invece sequestrati circa 3 kg. Sequestrate anche 228 piante di cannabis. In lieve crescita le denunce: 595 contro 592 del 2017.
Di queste, 423 sono state a carico di stranieri e 32 a minorenni. I procedimenti penali pendenti per reati legati agli stupefacenti sono 1.400 con 3.mila 500 persone imputate.
I detenuti nelle carceri in Umbria per droga sono 556, circa il 39% del totale, dato tra i più alti d’Italia dietro solo Molise e Marche. Invece, i tossicodipendenti tra i detenuti sono 173 ovvero il 12,1%. Anche le persone segnalate in prefettura come assuntori è elevatissimo: 448 (398 maschi e 50 femmine) tra cui 72 minorenni.