La “Fase due” prevede la ripartenza in sicurezza del terzo ospedale regionale. Per garantire ai pazienti tutte le prestazioni programmate, al “San Giovanni Battista” di Foligno da alcune settimane sono ripresi gli interventi chirurgici ed è tornata operativa l’attività ambulatoriale: lo comunica il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario, precisando che le “attività sono riprese mantenendo sempre alta la guardia ed efficiente l’organizzazione in caso di eventuale ripresa del contagio”.
La progressiva ripresa delle attività di assistenza e cura dell’Ospedale è confermata dai dati.
Si ricorda che la dotazione prima della pandemia era di 290 posti letto, scesa a 244 per la riorganizzazione di spazi e reparti durante la fase pandemica: quindi, dei 244 posti letto complessivi di cui è dotata la struttura ospedaliera, il 26 maggio alle ore 10, ne risultano occupati 210.
Nell’area medica sono 34 i posti letto ancora disponibili destinati a prestazioni di emergenza-urgenza e, in minima parte, ad ospitare pazienti positivi sintomatici qualora avvenisse una ripresa del contagio.
Nell’area chirurgica si registra la piena occupazione (100 per cento) dei 59 posti letto: 36 posti letto di chirurgia generale, urologia, ostetricia e otorinolaringoiatria e 23 di ortopedia.
Un dato che conferma la piena operatività di tutte le strutture chirurgiche ospedaliere che sono in grado di assicurare ai pazienti sia gli interventi urgenti che le prestazioni programmate.
Al “San Giovanni Battista” è ripresa a pieno regime anche l’attività ambulatoriale, temporaneamente sospesa in tutte le strutture ospedaliere e territoriali a causa dell’evento pandemico. Le prestazioni ambulatoriali sono state organizzate dai sanitari in base ad un elenco di priorità partendo dai casi più urgenti che necessitano di riposte immediate.
Nella prossima settimana la direzione strategica aziendale incontrerà le organizzazioni sindacali di categoria per definire e concordare un programma di ripresa in sicurezza delle attività intramoenia con l’obiettivo di ridurre le liste e i tempi di attesa che si sono prolungati a causa dell’emergenza Covid-19.
Al pronto soccorso al momento si registra un numero elevato di accessi inappropriati per prestazioni e codici non urgenti in un momento in cui è fondamentale evitare il sovraffollamento ed è necessario lasciare liberi i percorsi assistenziali.
In proposito la Direzione regionale alla Sanità “invita i cittadini a evitare l’utilizzo del servizio per prestazioni che possono e devono essere garantite dal medico curante o dai servizi territoriali”.