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Madonna del Parto, Romanelli: “Nulla è ancora deciso”

Il sindaco in consiglio: “Prima o poi accolte le ragioni del comune”; Minozzi: “No all'attendismo”

Il Museo della Madonna del Parto a Monterchi

Il tema della collocazione della Madonna del Parto ha tenuto banco nel corso dei lavori del consiglio comunale di Monterchi che si sono svolti nel tardo pomeriggio a Palazzo Massi. Il sindaco Alfredo Romanelli ha aperto le proprie comunicazioni di inizio seduta ribadendo la posizione del comune: “Una ricollocazione nel contesto di Santa Maria di Momentana non è oggi proponibile – ha detto – perché il luogo non è più quello in cui Piero della Francesca realizzò il dipinto, e perché non ci sono più le condizioni minime di tutela e conservazione dell’opera, né tanto meno è possibile crearvi un sistema museale”.

Romanelli: “Nessun automatismo per il ritorno a Momentana”

Il primo cittadino ha quindi ricordato l’epilogo del contenzioso giuridico con il ministero: “Il Consiglio di Stato si è espresso in modo negativo rispetto alla posizione del comune, ma noi riteniamo che nulla sia deciso fino in fondo. Il ministero – ha detto – non ha ancora emesso alcun provvedimento di ricollocazione, ma solo due provvedimenti di tutela per la Madonna del Parto e per il contesto di Santa Maria di Momentana. Non c’è nessun automatismo per un ritorno in quel luogo”. Il sindaco ha quindi ricordato che “una serie di politici si sono interessati a questo problema e sono state fatte interrogazioni parlamentari a cui il governo dovrà dare risposta”, nonché di aver “chiesto ufficialmente un incontro al ministro dei beni culturali Franceschini”, per ora senza risposta. “Invece, autonomamente, la viceministra Lucia Borgonzoni ha ritenuto di doverci ascoltare”, ha precisato Romanelli, prima di riassumere l’incontro del 20 aprile al ministero con Borgonzoni e alcuni funzionari: “Il ministero – ha spiegato il sindaco – in modo ufficiale ha ovviamente ribadito che la sentenza non è cancellabile, però ha aperto a delle possibilità nel momento in cui ci fossero presupposti ostativi per la tutela e la conservazione dell’affresco” a Santa Maria di Momentana. “La cosa positiva è che siamo tornati a una normalizzazione dei rapporti istituzionali con il ministero: c’è una grande disponibilità a capire le nostre ragioni e a venire incontro al comune riguardo a possibili sviluppi museali, quindi ci sono buone prospettive”.

Il 10 maggio incontro con il Soprintendente

“Tutto ora è rimandato alle verifiche che farà il ministero attraverso la Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto”, ha detto ancora Romanelli. “Tra l’altro il 10 maggio saremo a Siena per incontrare il Soprintendente e capire come si dovrà procedere. Noi offriamo la massima collaborazione, non intendiamo fare muro contro muro ma siamo convinti che con le verifiche sul campo prima o poi le ragioni del comune verranno accolte”. Qualsiasi sia la soluzione, “i tempi, ci hanno detto al ministero, non saranno immediati: ci vorranno forse anni prima di una decisione definitiva”, ha aggiunto Romanelli in conclusione di intervento.

Alfredo Romanelli e Lorenzo Minozzi

Minozzi: “Dopo trent’anni al punto di partenza, serve iter progettuale allargato”

Proprio in merito a quest’ultimo passaggio ha espresso preoccupazione il consigliere di opposizione Lorenzo Minozzi: “Trent’anni è un tempo lunghissimo che è stato speso male, quindi ferma restando la nostra posizione collaborativa, ci spaventa l’idea di continuare con l’attendismo, aspettando le decisioni degli altri nella speranza che piano piano le posizioni si ammorbidiscano. Dal nostro punto di vista – ha rilanciato Minozzi – dobbiamo essere noi a diventare propositivi. Siamo d’accordo sul fatto che l’opera non possa tornare al cimitero, ma non abbiamo sentito un’ipotesi diversa, considerato che l’attuale museo presenta da anni parecchie problematiche”. Dalla minoranza arriva dunque l’invito ad “avviare un iter progettuale il più allargato possibile che coinvolga figure del settore, arrivando noi, come comunità, a fare proposte”. Infatti “abbiamo visto che questo attendismo ha portato a situazioni poco piacevoli”, perché manca “l’idea di uno sviluppo possibile del paese intorno all’opera. Il motivo importante del 1992, spostare l’opera per valorizzare il centro storico, oggi non ci appartiene più, perché questo sviluppo non c’è e lasciare l’opera nelle condizioni attuali non porta beneficio a Monterchi”, ha detto Minozzi: “Occorre una riflessione seria, aperta e inclusiva di tante personalità per arrivare a una soluzione in tempi rapidi”, visto che “sono passati trent’anni e siamo ancora al punto di partenza”.

Il sindaco: “Accordo del 2009 non applicato non per colpa del comune”

“In trent’anni ci sono state varie amministrazioni di colore diverso che non sono state prive di proposte”, ha replicato Romanelli, che ha ricordato “il famoso progetto Zermani” e poi l’accordo del 2009 con la diocesi per lo spostamento nel monastero delle Benedettine: “L’accordo non si è concretizzato non certo per colpa del comune – ha detto il sindaco – ma perché è stato cambiato il vescovo, il quale si è completamente disinteressato della sua applicazione. Se fosse dipeso solo dal comune di Monterchi il problema sarebbe stato risolto forse venti anni fa”, ha aggiunto Romanelli, che ha poi riconosciuto che “è vero che tutta questa incertezza un po’ frena l’imprenditoria privata e ci sono stati pochi investimenti nel centro storico” nel settore ricettivo, della ristorazione e dei pubblici esercizi.

Madonna del Parto

Vogliamo portare su questo tema l’attenzione di sempre più persone”

“Noi non abbiamo mai avuto un’idea preconcetta – ha detto ancora Romanelli – perché non volevamo essere prigionieri di un progetto rispetto alla possibilità di altri progetti, che comunque escludevano Santa Maria di Momentana. Laggiù non si può ricreare niente perché il vincolo cimiteriale può essere superato, ma solo con interventi del 10%: ampliare del 10% una cappellina di 25 metri quadrati vuol dire ampliare di due metri e mezzo, quindi è concretamente impossibile fare qualcosa, come aveva capito il Tar che aveva dato ragione al comune. Quindi lì non si può fare un discorso museale” ma solo limitarsi a “rimettere la Madonna del Parto in quella cappella. Questo prevedono le norme attuali, che poi possono anche cambiare”, ha aggiunto Romanelli, ribadendo che “noi abbiamo molte idee”, a partire dal luogo “dove l’opera è attualmente, un edificio su cui possiamo fare interventi, anche demolirlo e ricostruirlo”. Inoltre “è sempre in piedi il discorso con la diocesi, ma è chiaro che dall’altro lato c’è bisogno di qualcuno che sia disponibile a trovare un accordo con noi”, ha detto Romanelli, che ha concluso preannunciando “incontri istituzionali e tavole rotonde: è chiaro che vogliamo portare l’attenzione di sempre più persone su questo tema”.

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