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Il commercio a Sansepolcro fra pandemia e rincari

Il punto della situazione e le richieste degli esercenti

Via XX Settembre a Sansepolcro

“Come si può vedere, la voglia di uscire della gente c’è”, afferma Massimiliano Micelli di Confcommercio Valtiberina osservando una trafficata via XX Settembre durante un caldo pomeriggio. “Abbiamo dovuto affrontare due anni di pandemia, che ovviamente è stata la difficoltà più grande. Poi c’è stato un momento in cui tutto quanto stava ripartendo, ma la situazione politica attuale, con i vari rincari e il costo dell’energia in aumento, ha rifermato un po’ tutto quanto. Oggi il commercio al dettaglio vive un momento piuttosto complicato”.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, il problema principale è invece quello della carenza di personale. “Si tratta di una grossa difficoltà, che costringe gli esercenti anche a limitare i coperti. E nella stagione estiva la cosa si aggraverà”.

“Quello di cui abbiamo bisogno è un sostegno da parte dell’amministrazione, come abbiamo chiesto in questa e nelle passate campagne elettorali”, spiega Micelli. “In primo luogo c’è la necessità di sostenere le attività esistenti, attraverso una politica di decoro urbano che renda il centro vivibile e attrattivo, e se possibile riducendo anche le imposte locali. Un’altra cosa da fare è incentivare le nuove attività. L’amministrazione sembra sensibile sul tema degli affitti dei tanti fondi inutilizzati presenti a Sansepolcro. Le richieste sono infatti spesso troppo alte e una nuova attività, magari gestita da giovani, si trova subito di fronte a uno scoglio molto alto. Il centro di Sansepolcro, che ha delle grosse potenzialità, a differenza di altri è uscito dalla pandemia con ancora una grande attrattività, che va però sfruttata. L’amministrazione ascolta e si è insediata da non molto, quindi le diamo il tempo per lavorare. C’è però bisogno di concretizzare qualcosa in tempi brevi”.

“Ci sono molti aspetti, anche piccoli, che possono fare la differenza. Lo spostamento del mercato in Via Aggiunti è uno di questi. Tante attività del corso stanno risentendo di quel fatturato. Le motivazioni dietro alla scelta fatta dal Comune sono valide, però sarebbe importante riportare il mercato in Via XX Settembre. Le regole ci vogliono, ma serve anche la giusta elasticità.”

Da anni ormai si parla di un centro storico ormai sempre meno frequentato, ma Micelli non è del tutto d’accordo. “Quando ci sono eventi e manifestazioni il Borgo si riempie. In altre città, anche vicine, c’è la sensazione che le cose si facciano più facilmente, mentre da noi sembra sempre un po’ più difficile. Creare tante occasioni di questo tipo è decisivo per permettere ai cittadini di vivere il centro storico, aspetto su cui noi crediamo profondamente. Di questo ne beneficiano non solo i commercianti, ma la città intera, comprese le attività che si trovano fuori dal centro. Nei prossimi giorni c’è Street Food, i primi di giugno ci sarà Sapori di Vini, poi una manifestazione incentrata sul Jazz. Quindi l’estate dovrebbe essere abbastanza viva”.

A Sansepolcro l’organizzazione e lo svolgimento di eventi serali, soprattutto quelli destinati ai più giovani e che coinvolgono la musica, si è poi spesso scontrato con l’opposizione da parte dei residenti del centro. “Non è facile far conciliare le due cose, però va trovato un modo, perché se il centro si svuota non si riaccende più”, afferma Micelli.

Un altro dei temi cardine è rappresentato dalla differenza che intercorre fra le attività interne ed esterne alle mura biturgensi. “Le attenzioni si concentrano sempre un po’ di più sul centro, ma noi cerchiamo di tutelare tutto il commercio. Ad esempio, Street Food sarà svolto fuori dalle mura. La grande battaglia che abbiamo fatto per il centro commerciale che deve sorgere alle porte della città è stata fatta per tutelare tutto il commercio. Non era una cosa giusta e abbiamo cercato di limitarlo il più possibile”.

Entrando nel merito di quest’ultimo aspetto, Micelli dice: “Abbiamo cercato di limitare il numero di negozi e superficie commerciale, poi cercato di garantire l’assenza di strutture che vadano a impattare sul commercio al dettaglio tradizionale, come ad esempio negozi di abbigliamento. Creare dei poli attrattivi periferici e lontani da altri negozi non fa bene né al commercio né alla città. Si rischia che le persone vengano a Sansepolcro ma che non la vedano affatto: esci dalla E45, vai al centro commerciale e te ne torni a casa. Così ne perdono tutte le attività. Noi speriamo comunque di trovare un punto d’incontro”.

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