Il collegio dei docenti del Liceo Città di Piero di Sansepolcro ha diramato una nota in cui esprime “riflessioni e preoccupazioni” relativamente ai contenuti del Decreto Legge 36/2022 sull’attuazione del Pnrr. Nel testo si sottolinea che “il decreto interviene sulla materia del reclutamento degli insegnanti e sulla loro formazione in servizio, istituendo un nuovo ente dirigenziale di emanazione ministeriale, la Scuola di Alta Formazione”, finanziato “con tagli agli organici presenti e futuri e alle risorse già previste per la formazione in servizio”.
“Invece di ‘mettere la scuola al centro’, come risuona nella bocca dei politici durante le perenni campagne elettorali – fanno presente gli insegnanti del Città di Piero – la scuola viene impoverita, e su più fronti: si indebolisce la collegialità e l’autonomia nella scelta della programmazione delle attività di formazione per docenti e personale amministrativo; si riducono i finanziamenti che spettano ai docenti per il loro aggiornamento; si sottraggono posti agli organici, senza porre alcuna attenzione alla necessità di garantire, invece, maggiore tempo scuola e un minor numero di studenti nelle classi; nessuna risorsa aggiuntiva viene messa in campo per contrastare la dispersione scolastica, così drammaticamente urgente dopo due anni di didattica a distanza; sottraendo risorse – aggiunge ancora il collegio dei docenti – si preclude a molte scuole la possibilità di ampliare i progetti di inclusione e di accoglienza”.
Di qui lo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali per l’intera giornata di lunedì 30 maggio: “Chi aderisce allo sciopero – commentano i docenti dell’istituto biturgense – lo fa sapendo di essere in un momento cruciale per la fine dell’anno scolastico”, ma “vogliamo segnalare con forza il nostro disappunto” e “la nostra delusione per come questo governo calpesta la categoria che ‘forma le future generazioni’, emettendo un decreto il 1° maggio, senza alcuna consultazione né contrattazione con i rappresentanti dei lavoratori”.
“I lavoratori della scuola, insieme ai sindacati, rivendicano la richiesta di stralciare dal DL 36/2022 il capitolo istruzione, e chiedono ai genitori e agli studenti di sostenerli, perché la scuola è dei cittadini, non del governo”, conclude il collegio dei docenti.