Era stato arrestato nel 2018 per aver ceduto una dose mortale di droga ad un ragazzo di Città di Castello. Successivamente condannato per il reato di morte in conseguenza di altro delitto, venne sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, ma anche in questa attività sono emersi numerosi problemi.
L’uomo era stato al centro di una serie di «condotte gravemente irregolari», così le definiscono gli inquirenti, anche nel periodo alternativo alla detenzione tra attività di volontariato e programmi di recupero in centri specializzati dell’Altotevere.
Ancora affidato ai servizi sociali, l’uomo, 41 anni originario e residente a Città di Castello, ha di recente abbandonato il lavoro affidatogli poiché giudicato troppo impegnativo rifiutando sia il percorso di monitoraggio nonché gli incontri programmati, rendendosi spesso irreperibile.
Troppe violazioni, troppe mancanze e la non volontà di collaborare al suo stesso recupero sommati ai reati a lui ascritti hanno indotto l’ufficio di sorveglianza di Perugia a sospendere ogni misura alternativa alla detenzione disponendo la carcerazione a Capanne.