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L’Umbria e le sue imprese verso la grande sfida della sostenibilità

Tanti spunti nell’incontro pubblico organizzato dalla Fondazione Progetto Valtiberina a Perugia

Il ruolo centrale dell’Umbria e delle sue imprese nella grande sfida della sostenibilità. Questo il tema portante del partecipato incontro pubblico Umbria Laboratorio di Sostenibilità – Istituzioni e Imprese insieme per un nuovo modello di sviluppo”, tenutosi giovedì 9 giugno nella Sala dei Notari di Perugia. Primo appuntamento pubblico promosso dalla nuova Fondazione Progetto Valtiberina, l’iniziativa ha visto la partecipazione di importanti personalità del mondo istituzionale ed economico territoriale.

Un’occasione di confronto preziosa che ha permesso di analizzare le opportunità e il ruolo privilegiato che l’Umbria, il “cuore verde d’Italia”, può oggi assumere a livello nazionale ed europeo nel favorire un modello di sviluppo in cui imprese e istituzioni collaborano fianco a fianco nella crescita qualitativa del territorio.

L’iniziativa, in particolar modo, è stata arricchita dalle testimonianze di alcune importanti realtà internazionali di riferimento nell’ambito delle B Corp, e da un interessante approfondimento sul caso italiano e sulle Società Benefit, imprese il cui scopo è quello di generare allo stesso tempo sia profitto che impatto positivo su ambiente e società. Questi elementi hanno fatto da prologo ad una tavola rotonda alla quale hanno preso parte varie realtà imprenditoriali dell’Umbria assieme alla presidente della Regione Donatella Tesei.

La giornata è stata aperta dal saluto del primo cittadino di Perugia, Andrea Romizi, al quale ha fatto seguito il primo blocco di interventi a cura della presidente Tesei, di Massimo Mercati, vicepresidente di Progetto Valtiberina e ad di Aboca Spa, e di monsignor Francesco Soddu, vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia e delegato CEU alla Pastorale del Lavoro. La parola è quindi passata ai due ospiti internazionali: Pedro Tarak, cofondatore di Sistema B, ha raccontato l’esperienza del proprio progetto nel territorio argentino di Mendoza, mentre Matt Sykes di Rigeneration Projects ha parlato della sua attività a Melbourne e del Regional Impact Denomination of Origin.

Il focus sulla situazione italiana è stato aperto da un’esaustiva relazione sulla legge del 2016 sulle Società Benefit a cura dell’On. Mauro Del Barba, primo firmatario del DDL e presidente di Assobenefit. Spazio quindi ad un’altra esperienza, quella di Nativa, raccontata da Paolo Di Cesare, professionista con esperienza ventennale in strategie di sostenibilità che ha analizzato il movimento B Corp nazionale.

La parte finale dell’iniziativa ha visto quindi un ampio dibattito tra alcune delle più importanti imprese del territorio (Aboca, Arvedi, Conad Pac 2000, Consorzio Eco V print, Margaritelli, Monini) che proprio per la loro diversità di dimensione, settore e governance hanno contribuito a fornire spunti molto ampi ed eterogenei al dibattito con Donatella Tesei. In chiusura anche una serie di contributi forniti dal pubblico presente in sala, a testimonianza dell’interesse suscitato dalle tematiche in oggetto.

“Oggi è stata una giornata molto importante – ha dichiarato Donatella Tesei – L’Umbria sicuramente può essere un laboratorio di sostenibilità, esportabile anche al di fuori dei nostri confini regionali. Le azioni che stiamo mettendo in campo sono rivolte proprio a questo obiettivo e ho visto molta condivisione da parte delle imprese oggi presenti sul fatto che la sostenibilità deve essere declinata a 360 gradi e deve avere come obiettivo finale il benessere dell’individuo e della collettività”.

“L’evento ha rispecchiato molto bene quelli che sono gli obiettivi fondamentali della Fondazione, e cioè di riuscire a fare da catalizzatore, mettere insieme esperienze ed elaborare proposte nell’ottica di una direzione che continua ad essere la crescita qualitativa del territorio” ha ribadito il vicepresidente di Progetto Valtiberina Massimo Mercati, che in qualità di ad di Aboca ha poi aggiunto: “Il fatto di vedere oggi tante imprese e istituzioni qui riunite credo sia stato un bel segnale. In particolare, è stato bello vedere come questo messaggio interessi non solo realtà come la nostra, che da quarant’anni opera nell’agricoltura biologica, ma anche imprese che operano in settori molto differenti”.

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