La produzione di miele in Umbria si è ridotta drasticamente a causa della siccità di giugno e luglio, e ora il timore degli apicoltori è anche una moria delle api, alle prese una sensibile carenza di nutrienti. Questo l’allarme lanciato da Cia-Agricoltori italiani, che stima una perdita di produzione superiore al 50 per cento.
“Hanno potuto assicurarsi una produzione interessante solo coloro che in primavera inoltrata sono stati favoriti dalle fioriture”, sostiene l’organizzazione. “Chi invece, per caratteristiche floreali e territoriali, confidava in un raccolto tra fine primavera e inizio estate è rimasto completamente tagliato fuori dalle produzioni”.
Inoltre, Cia Umbria segnala un'”ennesima speculazione sul costo degli alimenti per il settore apistico, sul quale nessuno sembra controllare, salvo poi fare i conti in tasca ai consumatori che devono spendere 10 euro per un chilo di miele millefiori umbro, per raggiungere i 15 per un monofloreale o per lo stesso miele d’acacia”.