Il maltempo che negli ultimi giorni imperversa in Toscana ha investito anche la Valtiberina nella notte appena trascorsa, tra giovedì e venerdì. Di particolare rilievo le precipitazioni nella tarda serata di ieri, culminate in una violentissima grandinata poco prima della mezzanotte che ha visto cadere chicchi di grandine di dimensioni davvero significative, mentre le strade si trasformavano in corsi d’acqua per l’intensità delle piogge e i fulmini illuminavano il cielo quasi ininterrottamente. Al mattino l’inevitabile conta dei danni.
Già nella tarda mattinata di ieri, giovedì, la Valtiberina era stata interessata marginalmente dalle intemperie che avevano colpito molte altre zone della Toscana, tra cui il Casentino e il Valdarno, ma principalmente il versante tirrenico, dove avevano provocato vittime e ingenti danni. Nel pomeriggio il presidente Eugenio Giani aveva annunciato di aver firmato lo stato di emergenza regionale per tutte le province toscane per gli eventi atmosferici del 15 agosto e di ieri.
Successivamente, nella sera e nella notte appena trascorse, il maltempo ha di nuovo colpito molte zone della regione, tra cui la Valtiberina, mentre l’intera Toscana è in allerta gialla ancora fino alle ore 20 di oggi.
Questo significa che “sono previsti eventi intensi, localmente pericolosi, ma spesso è difficile prevedere con precisione dove si manifesteranno. Sono tipicamente associati a forti temporali o a forti perturbazioni di breve durata”, che possono provocare “allagamenti localizzati delle strade, sottopassi, aree depresse dovuti alla crisi del sistema fognario e dei corsi d’acqua minori” e “frane superficiali e colate di fango improvvise. In caso di temporali inoltre fulmini, grandine, vento forte, caduta di rami e tegole”.
L’invito alle persone è quello a “tenersi aggiornati sull’evoluzione delle condizioni meteo tramite radio, TV, siti web istituzionali”; “fare attenzione alle attività all’aperto, in particolare in presenza di alberi e strutture temporanee o pericolanti”; “guidare con attenzione, in particolare nei tratti esposti a frane e caduta massi”; e “fare molta attenzione agli attraversamenti dei corsi d’acqua (ponti o guadi) e alle zone depresse (sottopassi, zone di bonifica)”.