Si è svolto presso il palazzo vescovile di Sansepolcro il secondo appuntamento del ciclo “Incontri con la Storia”, dopo quello che due settimane fa era stato dedicato al diploma inviato a Sansepolcro dall’imperatore Enrico II nel 1022.
Stavolta relatore è stato il professor Andrea Czortek che ha parlato dei 17 sinodi della locale diocesi. Grazie ai documenti presenti nell’Archivio storico, è stato possibile ricostruire la storia di questo tipo di assemblea dal 1523, all’indomani della nascita della diocesi di Sansepolcro, fino al 1941, quando il vescovo Pompeo Ghezzi indisse quello che è rimasto l’ultimo sinodo prima dell’accorpamento con le diocesi di Arezzo e Cortona nel 1986.
“Il sinodo – ha spiegato don Czortek – è un’assemblea che inizialmente era di preti e laici, poi riservata ai soli preti e infine di nuovo aperta ai laici, come è attualmente. Periodicamente si riunisce su iniziativa del vescovo per prendere decisioni che riguardano in genere la vita della comunità cristiana”. I documenti d’archivio esaminati costituiscono “una fonte legislativa – ha precisato il diretto dell’Archivio – quindi non sappiamo il reale livello di applicazione di quelle norme, tuttavia ci aiutano a comprendere buona parte della vita pubblica e sociale, e non solo religiosa, del passato”.
Nell’occasione è stato anche presentato il secondo volume dei “Quaderni dell’Archivio storico diocesano”, pubblicazione annuale che dal 2021 raccoglie studi realizzati dai volontari dell’archivio o da storici che hanno lavorato sui documenti che vi sono contenuti. In questo secondo numero si dà conto, tra l’altro, dell’incendio che ha distrutto le reliquie portate da Egidio e Arcano o della peste del 1522-1528 a Sansepolcro, insieme a curiosità sulla società dei secoli passati.
Ad impreziosire il volume anche la traduzione in italiano di un saggio di James R. Banker su Piero della Francesca e la famiglia Gherardi che era stato precedentemente pubblicato in inglese negli Stati Uniti.