Appartamenti e centri massaggi all’interno dei quali si prostituivano giovani ragazze di origine cinese, quasi tutte irregolari in Italia. I carabinieri in queste ore stanno eseguendo in Umbria e anche nel territorio dell’Altotevere 22 misure cautelari nei confronti di altrettante persone di nazionalità cinese con contestuale sequestro di 11 centri massaggi, 4 appartamenti, numerosi conti correnti bancari e alcune autovetture.
Ogni singolo centro massaggi aveva un indotto medio di mille euro al giorno, che generava un flusso complessivo di circa 350mila euro al mese. Il provvedimento, che dispone custodie cautelari in carcere, arresti domiciliari e obbligo di dimora, è stato emesso dal Tribunale di Perugia per il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento di manodopera di clandestini, riciclaggio.
L’indagine ha interessato alcuni centri massaggi della provincia di Perugia; attraverso servizi di osservazione e accessi ispettivi da parte del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri. L’attività si è via via allargata grazie ad attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale anche nelle province di Arezzo e in altre del centro Italia.
Il “modus operandi” consisteva nella pubblicazione su vari siti internet di incontri poi gestiti dai responsabili dell’organizzazione, che indirizzavano il cliente di turno al centro massaggi più vicino così da monitorare il numero di clienti e quantificare la somma di denaro che poi, periodicamente, passavano a prelevare nei vari esercizi.
Ascoltati anche numerosi clienti. Dei 22 destinatari ne sono stati rintracciati 18.