Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Sansepolcro, Fratelli d’Italia e Sansepolcro Futura – tramite la propria rappresentante Laura Chieli – hanno proposto una mozione riguardante l’introduzione dell’imposta di soggiorno. Tale tassa prevede che ogni visitatore che pernotti in città versi all’albergatore una somma giornaliera di massimo cinque euro. Il ricavato viene poi destinato all’amministrazione comunale, che lo reinveste nel finanziamento o nella manutenzione di progetti e strutture legate al turismo.
Laura Chieli, rappresentante di FDI, ha così motivato la proposta: “Chiediamo di istituire la tassa di soggiorno per un motivo pratico. Trattandosi di un tributo di scopo, per cui quello che va a finire nelle casse comunali deve essere riutilizzato obbligatoriamente per sostenere le strutture ricettive o nella manutenzione dei beni culturali, noi pensiamo che questa sia una buona opportunità che Sansepolcro dovrebbe cogliere nella proiezione di una città che vuole essere sempre più turistica. La regolamentazione dell’imposta è inoltre molto flessibile e adattabile alle proprie esigenze.” In conclusione del suo intervento, Chieli ha chiesto di mettere subito in atto l’iter attuativo, in modo da rendere il tutto effettivo per la primavera 2023.
Tonino Giunti, consigliere di Borgo al Centro, si è detto contrario, ritenendo la mozione prematura e motivando la scelta tirando in ballo il “tasso di turisticità”, ricavato dal rapporto fra turisti e abitanti. Giunti ha fatto notare come Sansepolcro si trovi sotto la media dei comuni della Provincia di Arezzo, la quale risulta a sua volta tra quelle con l’indice più basso in Toscana. Inoltre, secondo Giunti, i prezzi abbordabili delle strutture valtiberine sono proprio uno dei motivi che porta il viaggiatore a pernottarvi, e alzarli non porterebbe un vantaggio.
Rosalba Alberti di Adesso ha dichiarato: “Crediamo che l’imposta di soggiorno sia un ottimo sistema di finanziamento per la promozione di un territorio. Siamo però realisti e sappiamo che al momento Sansepolcro ha un basso numero di pernottamenti annuali e poche strutture ricettive all’interno del proprio territorio comunale. Se limitassimo il tutto alla sola Sansepolcro sarebbero più i costi che i benefici. Crediamo inoltre che l’imposta debba essere gestita da un ente terzo e non dal comune stesso e crediamo che quello giusto sia l’Unione dei Comuni.” Alberti ha concluso invitando quindi Chieli a portare la proposta anche in tale sede, aggiungendo di essere comunque a favore della mozione anche nell’ambito del consiglio comunale.
La necessità di impostare una strategia turistica di vallata è stata ribadita anche da Chiara Andreini del Partito Democratico e Giuseppe Pincardini di Cittadini per Sansepolcro. Andreini ha aggiunto che tale passo non può essere preso senza coinvolgere anche gli operatori del settore; mentre Pincardini ha posto l’accento sull’aspetto economico, reputando l’imposta svantaggiosa per famiglie o gruppi turistici.
A sua volta l’assessore Francesca Mercati ha ribadendo tutti i punti di discussione emersi in precedenza e ha allontanato la possibilità di arrivare a una risoluzione entro la prossima primavera.
Il dibattito è stato quindi chiuso dalla stessa Laura Chieli, cha ha definito la tassa come una scelta innanzitutto politica, da concordare poi con gli operatori in un secondo momento, e che Sansepolcro, in quanto comune più popoloso della Valtiberina, attuando l’imposta può avere la capacità di tirarsi poi dietro tutti gli altri.
Al momento della votazione, a dirsi favorevoli sono stati Laura Chieli e Rosalba Alberti, mentre tutti gli altri consiglieri hanno espresso parere negativo.