Puleto e Tiberina 3bis, quattro anni dopo. Era il 16 gennaio del 2019 quando il gip dispose il sequestro del viadotto E45 nei pressi dello svincolo di Valsavignone, al confine fra Toscana e Romagna, con relativa interruzione del traffico. Il provvedimento fu richiesto dalla Procura di Arezzo nell’ambito dell’inchiesta sul cedimento di una piazzola della stessa superstrada, avvenuto nel febbraio dell’anno precedente, e a seguito del distacco di parti di cemento da alcuni piloni del viadotto. Secondo una commissione di tecnici incaricata dal pm Roberto Rossi, vi era il rischio di un “possibile collasso dell’infrastruttura”.
Da qui il blocco totale al traffico per 28 giorni e la successiva riapertura della tratta ai soli mezzi leggeri, con la normale circolazione che venne interamente ripristinata soltanto a settembre 2019. Nel frattempo il gestore della E45, Anas Spa, ha provveduto ad una serie di lavori di ripristino del Puleto che tuttavia non sono ancora stati portati a termine: uno su tutti la sostituzione dei baggioli, per la quale si dovrebbe prospettare un maxi intervento nel periodo estivo.
Resta ad ogni modo ancora acceso il dibattito per una vicenda che di fatto portò il territorio valtiberino ad un drammatico isolamento, anche e soprattutto in virtù dell’assenza di viabilità alternativa nei circa 6 chilometri che collegano la frazione pievana con la località Canili di Verghereto. La chiusura del Puleto contribuì infatti a riportare sotto la luce dei riflettori l’annosa questione della Tiberina 3bis, strada chiusa da oltre vent’anni a causa di varie frane e smottamenti, recentemente tornata di competenza provinciale dopo la firma del protocollo d’intesa tra il comune di Pieve Santo Stefano e le province di Arezzo e Forlì-Cesena.
Nel frattempo, in occasione del quarto anniversario della chiusura del viadotto, la politica è tornata nuovamente ad occuparsi della tematica con un sopralluogo della senatrice di Fratelli d’Italia Simona Petrucci accompagnata dal consigliere regionale Gabriele Veneri, dal sindaco pievano Claudio Marcelli e dai vertici locali di FdI.
“La senatrice Petrucci, che ha mostrato grande disponibilità ad occuparsi delle problematiche strutturali del territorio, ha potuto constatare di persona la gravità della situazione” ha commentato Veneri, ricordando inoltre che “Le perdite causate al sistema produttivo e dei trasporti dall’interruzione della E45 nel 2019 sono stati calcolati tra i 20 e i 27 milioni di euro, cifre molto più elevate rispetto a quelle necessarie per sistemare definitivamente l’ex statale Tiberina 3bis”.
All’indomani della visita alla strada interrotta, “il sindaco di Pieve Marcelli invierà inoltre una relazione dettagliata alla senatrice Petrucci, che nel frattempo verificherà se sono stati stanziati dei fondi ad hoc nella manovra economica, portando la questione sul tavolo del Ministero Infrastrutture attraverso il Viceministro Galeazzo Bignami – aggiunge FdI – Alla Provincia di Arezzo sono stati formalmente assegnati i primi 5 milioni di euro, successivamente il Ministero dovrebbe trasferire, in diverse tranches, altri 35 milioni”.