Sala gremita ieri sera presso il Palazzo vescovile di Sansepolcro per la presentazione del libro “Dal Tevere al Bidente”, recentemente pubblicato da Editrice Pliniana. Il volume raccoglie numerosi saggi di don Andrea Czortek incentrati sulla storia della diocesi biturgense, per un totale di circa 800 pagine suddivise in cinque sezioni: sulle origini della diocesi, sul territorio e le sue modificazioni nel corso dei secoli, sull’approfondimento di alcuni momenti storici, sulle figure dei vescovi Pompeo Ghezzi e Abele Conigli e infine sulla storiografia dedicata.
Il libro è stato illustrato nelle dettagliate relazioni di Angiolo Boncompagni e Giulia Tani. Il primo, oltre che sulla storia della diocesi fino al suo accorpamento nel 1986 con quelle di Arezzo e Cortona, si è soffermato sul titolo del volume: “È la sintesi iconica della diocesi di Sansepolcro nel periodo della sua massima espansione, tra la fine del Settecento e lo smembramento della porzione romagnola nel 1975”, ha ricordato. Il relatore ha inoltre avanzato la proposta di allestire un museo storico della diocesi di Sansepolcro e ha sottolineato l’assenza nella toponomastica cittadina di riferimenti a papa Leone X, a cui è dovuto “un enorme debito di gratitudine” per l’atto di istituzione della diocesi nel 1520.
La professoressa Tani ha fra l’altro posto l’accento sul fatto che il libro “attrae varie tipologie di lettori: sicuramente lo studioso che vi ritrova una miriade di informazioni e numerosi spunti per approfondire la ricerca sulla diocesi e sull’intera Valtiberina; ma senz’altro anche l’appassionato di storia o semplicemente il lettore curioso”. Ecco allora da parte della relatrice il riferimento ad alcuni dei tanti squarci sulla vita non solo religiosa del lungo periodo trattato nel libro, affrontato anche riportando aneddoti divertenti così come pagine tragiche, come quelle dedicate al periodo del passaggio del fronte durante la Seconda guerra mondiale.
L’iniziativa, alla presenza del sindaco di Sansepolcro Fabrizio Innocenti, di quello di Sestino Franco Dori e dell’assessore alla cultura di San Giustino Milena Crispoltoni, è stata moderata da Giulio Pasqui e ha visto anche i saluti del presidente della pro loco Vivere a Borgo Sansepolcro Libero Alberti, di quello dell’Associazione Storica dell’Alta Valle del Tevere Fazio Perla e del parroco della concattedrale don Giancarlo Rapaccini.
Prima delle parole conclusive dello stesso don Andrea Czortek – che oltre ad essere direttore dell’archivio diocesano di Città di Castello e vicedirettore di quello di Sansepolcro è stato di recente nominato vicario generale della diocesi tifernate – sono intervenuti anche il vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro Andrea Migliavacca e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che hanno voluto entrambi presenziare all’appuntamento.
Migliavacca: “La diocesi cammini insieme, ma nel rispetto delle storie dei territori”
Monsignor Migliavacca, nel proprio saluto, ha sottolineato come, arrivato da poco nella diocesi, abbia necessità di studiare per conoscere la storia del territorio (“in particolare sarà interessante per me la lettura delle pagine che parlano dei vescovi, almeno per cercare di assomigliare un po’ a loro nelle cose buone”, ha detto). Il vescovo ha però anche invitato tutti a studiare insieme, per “tenere viva una memoria che ancora oggi accompagna i passi della nostra chiesa”. Il vescovo ha toccato quindi il tema dell’unificazione della diocesi di Sansepolcro con quelle di Arezzo e Cortona, mettendo in evidenza la necessità di “camminare unitariamente, ma nel rispetto delle tradizioni e delle storie dei diversi territori”.
Giani: “Siamo nel cordone ombelicale della Toscana moderna”
Eugenio Giani ha parlato delle 18 diocesi toscane constatando che “spesso attraverso la diocesi si riesce a rappresentare il territorio meglio che a qualsiasi altro livello di governo amministrativo”. Nel ripercorrere la storia della regione, ha inoltre detto che “qui siamo nel cordone ombelicale della Toscana moderna”, perché “la Toscana nasce ad Anghiari” con la battaglia del 1440 durante la signoria di Cosimo il Vecchio e per l’importanza della nascita della diocesi di Sansepolcro, con Leone X Medici, nell’ambito del consolidamento dell’identità della regione.