Duemilacinquecento chilometri all’andata e altrettanti al ritorno solo utilizzando energia elettrica. Un vero e proprio drive test per affrontare con la pratica e non solo la teoria i vantaggi e i limiti di questo tipo di mobilità. Per completezza di informazione sullo stesso itinerario svolgeremo nei prossimi mesi un secondo drive test utilizzando solo biometano, per poter fare una vera e propria comparazione di quelle che, secondo l’opinione di chi scrive, possono essere due delle principali forme di mobilità a basse emissioni nel futuro europeo.
Verso l’Oceano con la nostra Kia e-Niro
La quarta gara della Bridgestone Fia Ecorally Cup si è svolta ad Oeiras, cittadina sulla costa atlantica a metà strada tra Lisbona e Cascais. Dal punto di partenza del nostro viaggio, il capoluogo dell’Alto Adige Bolzano, sono esattamente 2.500 chilometri, quasi tutti con veloce percorso autostradale attraverso Italia, Francia, Spagna e naturalmente Portogallo. Lo stesso percorso lo abbiamo effettuato nel giugno del 2022, sempre con un’automobile elettrica, ed è quindi stato possibile anche apprezzare le importanti differenze in termini di infrastrutture di ricarica elettrica su un così lungo itinerario nel corso di poco meno di un anno. Di fatto una postazione di ricarica veloce in più in Francia, due in Spagna e una in posizione davvero strategica in Portogallo che completano una possibilità di scelta di ricariche “fast” distanziate al massimo cento chilometri l’una dall’altra. Per coloro che utilizzano il sistema Ionity la presenza di colonnine resta capillare con distanza mediamente attorno ai duecento chilometri, con un massimo di trecento tra Madrid e la frontiera portoghese. Non mancano alberghi e ristoranti dove è possibile mangiare e dormire mentre l’auto si ricarica, e di conseguenza ottimizzare i tempi di viaggio. Abbiamo svolto il viaggio di andata con un passo tranquillo, mentre in quello di ritorno abbiamo voluto fare tutto il necessario per coprire la percorrenza nel minor tempo possibile, con risultati interessanti.
Il Portogallo punta sulla mobilità green
Seppure spesso non figuri ai primi posti nelle classifiche europee delle più diverse attività, sulla mobilità elettrica il Portogallo è tra i quattro paesi con il maggior numero di colonnine di ricarica rispetto agli abitanti e con il maggior numero di auto elettriche. Il risultato è frutto di scelte venute da lontano e da costi dei carburanti tradizionali poco a buon mercato, mentre il costo dell’energia elettrica è tra i più bassi d’Europa grazie ad importanti investimenti nell’eolico e solare, vero e proprio patrimonio di un paese che gode di ventilazione costante e sole per gran parte dell’anno. A questo si aggiunge l’energia idroelettrica presente in terra lusitana da lunga data. Lo scorso marzo fece scalpore la notizia che il consumo interno di energia del Portogallo nel terzo mese dell’anno fu inferiore a quanto prodotto da fonte rinnovabile, un primato dal quale la maggior parte dei Paesi sono ancora molto lontani. Le infrastrutture di ricarica sono presenti ovunque, ma in maniera più capillare vicino alle grandi città e lungo la costa atlantica. I costi di ricarica sono decisamente bassi e in alcune occasioni abbiamo pagato una ricarica veloce appena 0,29 euro per kW. Al momento attuale la mobilità elettrica a Lisbona e dintorni è di gran lunga la proposta più conveniente prendendo atto che benzina e gasolio costano mediamente 1,66 e 1,45 euro al litro. Il gpl si assesta poco sopra gli 0,80 euro, mentre il metano/biometano risente drammaticamente della posizione geografica del paese con prezzi mediamente sopra i 2 euro a metro cubo.
Costi e tempistiche del viaggio di andata
Due mesi fa, in occasione della trasferta nella Comunità Valenciana, ci occupammo dei costi di ricarica elettrica e degli altri carburanti in Francia e Spagna. La situazione è leggermente migliorata sia sul fronte dei carburanti tradizionali che di quelli “green”. Per calcolare i costi di viaggio ci siamo basati sul numero di chilometri percorsi effettivamente all’interno di ogni Stato. L’impatto maggiore, quasi il 50%, ha riguardato la parte di viaggio che attraversa la Spagna, nella quale abbiamo preferito l’itinerario attraverso Madrid rispetto a quello più settentrionale per motivi puramente economici. Se è pur vero che il percorso settentrionale è più corto di circa 60 chilometri è anche una certezza che ridurre i chilometri autostradali francesi e scegliere le autostrade gratuite della Spagna centrale significa, tra andata e ritorno, oltre cento euro di pedaggi risparmiati.
Il viaggio di andata è cominciato alle 9 del mattino del primo giorno per concludersi alle 15 del terzo giorno, viaggiando per due giorni e mezzo con due soste per dormire e utilizzando il tempo delle ricariche per i pasti e le necessità personali. I costi complessivi di viaggio con la nostra Kia e-Niro, viaggiando mediamente attorno ai 110 km/h, sono stati di 310 euro, per un consumo reale di 450 kW (circa 18 kW ogni 100 km). Non avendo un abbonamento Ionity abbiamo pagato le ricariche rispettivamente 0,79 a kW in Italia, 0,69 in Francia e 0,65 in Spagna. Non è stato necessario ricaricare in Portogallo durante il viaggio di andata. Se fossimo stati in possesso di una convenzione Ionity il costo complessivo sarebbe stato 158 euro. Lo stesso viaggio con altri carburanti e con auto di dimensioni simili sarebbe stato circa 311 euro per un’auto a benzina e 198 euro per un veicolo a gasolio. Sul fronte dei carburanti ecologici avremmo speso all’incirca 153 euro usando biometano, 198 euro con il gpl, circa 174 euro per un’automobile ibrida/benzina ed infine solo 96 euro, ad oggi l’opzione più conveniente, per l’ibrido/biometano. Infine ricordiamo che in Francia è possibile “allungare” la benzina con l’etanolo che consente di far scendere il costo dei consumi per un’automobile che utilizza questo tipo di carburante. Quindi in caso si ricorra a qualche rabbocco “alcolico” si può considerare qualche euro in meno su tutti i calcoli in cui è presente la benzina.
Una corsa contro il tempo
Come premessa andrebbe ribadito che quello che abbiamo fatto nel drive test sul viaggio di ritorno è fortemente sconsigliato. L'obiettivo era dimostrare quale fosse il tempo minimo di percorrenza della tratta Lisbona-Bolzano con un veicolo elettrico. Le modalità per cercare il miglior risultato possibile sono state di alternarsi in due alla guida, riposare ulteriormente durante le ricariche elettriche e naturalmente utilizzare tutti i tempi morti delle stesse anche per mangiare e provvedere a tutte le esigenze di viaggio. Per ottimizzare i tempi di ricarica abbiamo scelto di ricaricare solo fino al 73% della nostra batteria sfruttando la massima potenza di ricarica che la colonnina Ionity offre alla nostra Kia e-Niro. La velocità media è stata vicina ai 120 km/h nelle parti di percorso dove era permesso. Di fatto qualche sosta in più rispetto al viaggio di andata, con l'obiettivo di ottimizzare i tempi di ricarica pur perdendo qualcosa della nostra autonomia.
Il risultato finale è stato di 33 ore esatte considerata la partenza da Lisbona alle 14.00 (le 15.00 italiane) e l'arrivo a Bolzano alla mezzanotte del giorno successivo. L'anno passato avevamo impiegato due ore in più. Con un veicolo a benzina, nel 2018, ci impiegammo 28 ore e mezza.
Autostrade di terra e di mare
Come già affrontato negli articoli precedenti la nave è una valida alternativa al classico viaggio su strada. In molte occasioni è più conveniente sia dal punto di vista economico che da quello ambientale, oltre al fatto che il tempo trascorso a bordo di un traghetto può essere dedicato a tutto ciò che si vuole tranne che guidare o stare seduti in auto. Nonostante questa volta abbiamo utilizzato la rete stradale lungo l'intero percorso, avremmo potuto prendere in considerazione di dimezzare le distanze stradali partendo da Genova, Livorno o Civitavecchia ed arrivare a Barcellona. Circa 20 ore di nave non sarebbero state molto diverse dal tempo impiegato, comprese le soste, per raggiungere via terra il capoluogo catalano, mentre dal punto di vista economico il biglietto del traghetto con cabina per riposare sarebbe stato inferiore al prezzo del carburante e delle autostrade della parte del viaggio potenzialmente sostituita dalla nave. Merita un approfondimento anche il capitolo dei pedaggi autostradali se si intraprende un viaggio come quello dall'Italia al Portogallo. Fortunatamente da alcuni anni la gran parte delle autostrade spagnole sono diventate prive di pedaggio mentre Italia, Francia e Portogallo si piazzano nelle prime posizioni in Europa come maggiori costi, avvicinandosi ad un euro ogni 10-12 chilometri.