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L’esperienza di Fabrizio e Francesco Magrini ai Mondiali Special Olympics

Padre e figlio hanno rappresentato la Dukes Sansepolcro nei giochi di Berlino

Francesco (a sinistra) e Fabrizio Magrini al tavolo degli ufficiali di campo

Dal 17 al 25 giugno Fabrizio Magrini e Francesco hanno potuto partecipare ai Mondiali Special Olympics organizzati a Berlino.

Padre e figlio hanno rappresentato la Pallacanestro Dukes Sansepolcro in quello che è l’evento più importante in assoluto per quanto riguarda questo tipo di competizioni, in veste di ufficiali di campo. Un ruolo importante e non presente nel basket classico, incentrato sul garantire un uguale coinvolgimento di tutti i giocatori in campo.

“Erano presenti 27 discipline diverse”, ricorda Fabrizio Magrini. “La cerimonia d’apertura è stata allo Stadio Olimpico di Berlino con 75.000 spettatori e 25.000 persone tra atleti, staff e volontari. Vedere delegazioni di paesi che non avevo mai nemmeno sentito nominare è stata una grande emozione. La festa di chiusura invece si è svolta alla Porta di Brandeburgo, dove c’è stato anche un importante passaggio di consegna per l’Italia. I giochi invernali del 2025 saranno infatti a Torino.” 

Nel mezzo, una decina di giorni estremamente intensi. “Era la prima volta che il nostro lavoro veniva fatto a livello mondiale. Eravamo un gruppo di venti persone, di cui soltanto noi italiani, divisi in gruppi da cinque. Noi eravamo in una palestra interna a una Fiera vicina allo Stadio Olimpico. C’erano addirittura sei campi nello stesso capannone. Il basket 3 contro 3 si giocava addirittura sotto la torre dell’Alexander Platz davanti al municipio di Berlino.”

“Nel basket maschile hanno gareggiato una quarantina di nazioni da tutto il mondo e il livello è stato altissimo, tanto da non riuscire a distinguere gli atleti disabili da quelli normodotati. L’Italia si è comportata bene ma ha perso di due punti la semifinale con Porto Rico, che poi ha vinto il torneo.”

La più grande gratificazione per i Magrini è arrivata però nel femminile. “A me e a mio figlio è stata assegnata la finale femminile tra Finlandia ed Egitto”, racconta Fabrizio. “La sera prima non abbiamo dormito per la tensione. La partita era in diretta sui canali tedeschi e il palazzetto era pieno. Proprio in quella gara ho dovuto anche dare due cartellini gialli e uno rosso.” 

Tanti gli incontri eccellenti e i momenti da ricordare. “Siamo riusciti a incontrare Tim Shriver, nipote di John Fitzgerald Kennedy e figlio di Eunice Kennedy, la creatrice degli Special Olympics. Poi il campione NBA Dirk Nowitzki, che era il testimonial di tutta la manifestazione. Essendo però il basket il suo sport, è venuto al campo e siamo stati un’oretta con lui. Per alcuni ragazzi con grosse disabilità e provenienti da paesi poveri questa potrebbe essere stata l’unica opportunità di uscire dalla propria nazione. Vederli divertirsi è stato emozionante, così come lo è stato scoprire usi e costumi di popoli lontani, ma accomunati dallo sport.”

“Questa esperienza ci ha fatto conoscere gli Special Olympics ancora di più”, afferma Fabrizio Magrini. “Il divertimento c’è stato ma anche la grande professionalità. Al tavolo eravamo sempre in setto o otto e la maggior parte dagli arbitri arrivava dagli Stati Uniti. L’organizzazione degli spostamenti da tutto il mondo e l’allestimento dei ritiri sono stati impeccabili. Prima dell’inizio dei giochi tutte le delegazioni sono state ospitate in altre città della Germania, l’Italia ad esempio era ad Hannover.” 

“La più grande soddisfazione in assoluto è stata sentire quanto si parlasse di Sansepolcro”, rivela Magrini. “L’evento che abbiamo fatto qui a Ottobre è rimasto impresso e la gente ci chiedeva continuamente quando rifaremo un torneo in Valtiberina. In questo ambiente la Dukes è diventata un esempio da seguire e questo ci rende orgogliosi. Per noi il prossimo passo è quindi portare questa nostra esperienza qui da noi, sia nella squadra di Sansepolcro che in quella di Città di Castello. I prossimi europei saranno fra due anni probabilmente in Belgio e ci hanno già convocato. Hanno chiesto addirittura la nostra disponibilità per i giochi estivi 2027 in Australia. Il nostro obiettivo però è tornarci portando con noi anche qualcuno dei nostri ragazzi di Sansepolcro.”

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