Il terzo incontro – dedicato ad arte e artigianato – del ciclo della Piazza dei Beni Comuni, svoltosi lo scorso fine settimana a Sansepolcro, ha visto tra l’altro la partecipazione di Lorenza Soldani della cooperativa Sociolab, che ha raccontato la propria esperienza nell’ambito del progetto di rivitalizzazione dei centri storici denominato Pop Up Lab. Un’idea partita nell’ormai lontano 2011 a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa, su sollecitazione di un assessore che voleva affrontare l’emergenza dell’abbandono dei fondi commerciali e dello svuotamento del paese. Il tentativo di “far vedere per tre giorni come sarebbe stato il centro storico riaprendo tutti i fondi sfitti” ebbe rilievo e da lì nacquero vari altri progetti sperimentali.
Questo tipo di intervento, ha sottolineato Soldani, si presta poco al commercio, che “ha bisogno di tutt’altra logica”, mentre “è interessante lavorare con l’artigianato e con il sociale”. La necessità, in ogni caso, è quella di un forte impegno dell’amministrazione pubblica, che anche sulla base delle recenti modifiche al codice regionale del commercio ha la possibilità di “perimetrare zone a rischio spopolamento commerciale” in cui individuare incentivi e sgravi per i proprietari che affittano il fondo e per chi ci si insedia per nuove attività. “Il problema che abbiamo riscontrato – ha detto però Soldani – è che pochi enti pubblici hanno lavorato su questo fronte, e questo ha impedito al progetto di avere grande vita”.
Il tema fornisce l’occasione per ricordare il Piano strategico per lo sviluppo culturale di Sansepolcro, frutto di una sperimentazione che nel 2020 vide protagonista, insieme a Rapolano Terme, proprio la città pierfrancescana. In quell’occasione un approfondito lavoro sul territorio da parte di un gruppo di lavoro dell’Anci e di Federculture, dopo aver esaminato opportunità e minacce, individuò degli obiettivi strategici da raggiungere attraverso linee di intervento a loro volta suddivise in numerose azioni.
Tra queste ultime rientrava proprio un lavoro finalizzato all’“insediamento di attività nei locali e piccoli immobili dismessi”. La proposta (come avevamo illustrato in un articolo dedicato) era quella di “mappare insieme ai proprietari luoghi pubblici e privati non in uso dove poter svolgere attività culturali, artigianali e turistiche, eventualmente anche transitorie”. Gli spazi sarebbero stati quindi “assegnati in gestione tramite bando al termine di un percorso” finalizzato ad “individuare strumenti contrattuali e regolativi anche di natura innovativa”. Sarebbe stato inoltre necessario “intervenire sia con agevolazioni fiscali, contributi ed altre facilitazioni pubbliche, sia con risorse private per mezzo di sponsorizzazioni e raccolte fondi”.
Il video integrale dell’intervento di Lorenza Soldani è disponibile nella pagina YouTube di TTV.it, dove è presente anche l’intero incontro dedicato ad arte e artigianato e gli altri eventi dell’edizione 2023 della Piazza dei Beni Comuni, ciclo di appuntamenti organizzato annualmente da Kilowatt Festival e Fondazione Progetto Valtiberina.