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Al Sacrario di Sansepolcro il ricordo dei caduti jugoslavi

Alla cerimonia presso il cimitero cittadino una delegazione dell’ambasciata slovena in Italia

Il sindaco Innocenti e l’addetto militare Humar fra il gonfalone del comune di Sansepolcro e i vessilli dell’Anpi e della Resistenza slovena

Dopo la visita a Renicci dello scorso 8 ottobre da parte dei membri dell’associazione resistenziale slovena ZZB NOB, rappresentanti del Paese ex jugoslavo hanno partecipato questa mattina all’annuale cerimonia di commemorazione presso il Sacrario ospitato all’interno del cimitero di Sansepolcro.

Della delegazione hanno fatto parte la ministra plenipotenziaria in Italia Tina Kokalj, l’addetto militare David Humar e l’ufficiale di polizia Roman Čoh. Ad accoglierli le autorità civili e militari cittadine e rappresentanti dell’Anpi di Sansepolcro e di altre associazioni combattenti.

Il Sacrario degli Slavi di Sansepolcro, uno dei quattro presenti in territorio italiano, ospita i resti di cittadini jugoslavi morti in seguito alle deportazioni di decine di migliaia di persone sospettate di attività sovversive durante la fase di occupazione italiana della Jugoslavia. Coloro che riposano nel cimitero biturgense sono morti durante la detenzione nei campi di prigionia italiani, come quello di Renicci, oppure sono caduti nella lotta di Liberazione dopo essersi uniti ai gruppi partigiani.

Il complesso monumentale è stato progettato dallo scultore jugoslavo Jovan Krahtovil ed è stato inaugurato nel dicembre del 1973. Occupa la parte centrale del cimitero di Sansepolcro e comprende un monumento in bronzo e una cripta con 446 urne zincate, ciascuna decorata con una stella rossa e riportante un nome con luogo e data di morte.

Gherardo Dindelli Sacrario degli Slavi

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