L’ultimo libro di Marco Bani, “Speleo Nerone”, è l’occasione per parlare con lo speleologo, naturalista e ricercatore tifernate di un’attività di studio e scoperta del Monte dell’appennino umbro – marchigiano che dura da oltre 40 anni. Periodo che ha portato all’analisi e catalogazione di ben 161 grotte integrate con le recenti scoperte come quella del 2020 della Grotta delle Forbici.
“Ma questo volume (pubblicato dalle Edizioni Nuova Prhomos) è molto di più perché il Nerone non è solo speleologia, è un’immensa aula didattica a cielo aperto che racconta l’evoluzione e storia di un intero territorio”, dice Bani.
In effetti, il volume è un viaggio tra paesaggio, calanchi, sentieri, buche, anfratti, acqua, calcare, balze e naturalmente grotte che contraddistinguono il Monte e il suo sistema geologico e geografico. Materiali e informazioni riportate da relative schede, sezioni, oltre 700 fotografie, 37 tavole tecniche e una vasta trattazione che spazia dalla storia fino alla biospeleologia.
“Il tutto mentre resta da svelare quella grande Grotta che sto inseguendo da tanti anni e che so esserci, all’interno del Nerone – continua Bani – Un sogno che a quasi 74 anni mi resta da realizzare, ma che grazie a queste pagine conto di trasmettere anche ad altri ricercatori e appassionati”.
Nel video, l’intervista completa allo speleologo di Città di Castello.