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“Oggi, 80 anni fa”: 23 gennaio, bombe su Città di Castello

Si apre la rubrica curata dallo storico Alvaro Tacchini che ripercorre le tappe salienti della Liberazione dell’Alta Valle del Tevere

Aereo su Città di Castello in epoca bellica

[Prende il via “Oggi, 80 anni fa. Diario del 1944”, rubrica curata dallo storico Alvaro Tacchini e realizzata in collaborazione con Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”, Associazione Amici della Biblioteca Carducci e TTV.it. La cronologia per parole e immagini dei principali episodi che hanno caratterizzato l’Alta Valle del Tevere è uno dei progetti che nel corso di quest’anno, coinvolgendo diversi soggetti del territorio e più discipline, permetteranno di ricostruire uno dei periodi decisivi della storia della vallata in occasione dell’ottantesimo anniversario].

Sono le ore 12.30 di domenica 23 gennaio. A Città di Castello la guerra, sebbene sia un costante assillo per le privazioni che comporta e per i famigliari al fronte o in prigionia, sembra ancora lontana. D’improvviso si sente il rombo di aerei. La popolazione è stata preparata all’eventualità di bombardamenti nemici. Tuttavia, finora, la minaccia non si è mai concretizzata. Quegli aerei sono Liberators del 449° Bomber Group degli Alleati. Dovevano forse colpire lo scalo ferroviario di Ponte San Giovanni, ma per la scarsa visibilità stanno cercando degli obbiettivi secondari. Appena la nebbia si dirada, intravedono il sobborgo del Gorgone a Città di Castello e la strada provinciale che conduce all’Adriatico. Scaricano lì una trentina di bombe di grosso calibro. Il diciassettenne Mario Senesi sta tornando a casa dalla messa. Cerca riparo sul bordo della strada; la gran mole di terra sollevata da un ordigno lo seppellisce e lo soffoca. Muoiono anche il muratore Giovanni Guerrieri e il contadino Elio Mariangeli. In città è in funzione un sistema di allarme aereo, ma quella mattina non invia alcun segnale di pericolo.

Di lì a poco si consuma una tragedia di enormi proporzioni. Tre aerei, probabilmente della stessa squadriglia che ha colpito Città di Castello, bombardano Urbania, sugli Appennini a poca distanza dalla valle. La località non ha rilievo militare. La gente sta uscendo dalla messa e affolla il centro urbano. Si calcoleranno 250 morti, 515 feriti e 284 case distrutte. Ormai la guerra è arrivata anche da noi.

Per approfondire: Storia tifernate. I bombardamenti di Città di Castello e le vittime.

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