La Regione Umbria esprime la propria contrarietà al progetto di istituzione del Parco Nazionale “Catria, Nerone e Alpe della Luna”. L’assemblea legislativa ha recentemente approvato a maggioranza (nove voti favorevoli), la mozione presentata dai consiglieri altotiberini del gruppo Lega, Valerio Mancini, Marco Castellari e Manuela Puletti, nella quale si chiede alla Giunta di esprimere “Contrarietà all’istituzione del Parco nazionale”. La votazione ha visto l’astensione dei consiglieri di minoranza ad eccezione del consigliere pentastellato De Luca, che ha invece espresso un voto contrario.
La Giunta regionale, attraverso il vicepresidente ed assessore all’ambiente, Roberto Morroni ha precisato, dopo aver annunciato il voto favorevole che si atterrà al dispositivo solo nel momento in cui la Regione verrà investita dal procedimento in questione “visto che ad oggi – ha spiegato lo stesso Morroni – non è arrivato sul tavolo dell’Esecutivo alcun atto ufficiale rispetto all’istituzione del Parco”. La vicenda dell’istituzione del Parco Nazionale era tornata di attualità a fine gennaio, alla vigilia di un convegno ospitato a Sansepolcro presso la sede della Fondazione Progetto Valtiberina (qui il resoconto della giornata). Lo scopo dell’iniziativa era quello di aprire un dibattito pubblico relativo alla proposta, già in essere da alcuni anni, di istituire un parco nazionale che comprenda le aree interne dell’Appennino, ovvero dell’Alta Valle del Tevere, dell’Alta Umbria e delle vallate marchigiane del Metauro, del Candigliano, del Burano e del Sentino.
A margine dell’approvazione della mozione, il consigliere regionale del gruppo Lega Valerio Mancini ha recentemente espresso la propria soddisfazione “Questo importante risultato fa eco all’approvazione di un precedente atto con la stessa finalità presentato in Consiglio Comunale a Città di Castello” ha ricordato Mancini, aggiungendo che la mozione “mira a evitare l’attuazione di un progetto insensato nato da un’iniziativa parlamentare di esponenti di M5S, Pd e sinistra. Un’iniziativa riproposta da comitati minoritari che agiscono in nome di un ambientalismo estremista, il quale non gioverebbe al territorio, alla sua economia e all’ambiente stesso”.
Mancini ha inoltre sottolineato che “L’istituzione del Parco danneggerebbe gli agricoltori, gli allevatori e tutti gli operatori delle attività agrosilvopastorali che hanno investito nelle loro attività e che dispongono delle conoscenze, della tradizione e della cultura per tutelare l’ambiente e la biodiversità. Il nostro ‘no’ al parco è motivato innanzi tutto dal fatto che non c’è mai stato un contatto formale con le Istituzioni, né partecipazione con i cittadini. Auspichiamo che eventualmente si costituisca un tavolo di discussione con le realtà istituzionali, sociali ed economiche locali, viste le problematiche vissute con i parchi regionali già esistenti, diventati un ricovero di cinghiali. I cittadini e le istituzioni devono essere attori di una sana protezione dell’ambiente”.