Una giornata di grande festa, quella che la comunità di Anghiari ha vissuto sabato 6 aprile, concentrata in un pomeriggio iniziato nella chiesa della Propositura e concluso in quella della Croce, dove intorno alle 20 è arrivata la reliquia del saio di San Francesco, che qui troverà la sua dimora definitiva dopo aver cambiato più sedi nel corso dei secoli. Anghiari si inserisce così a pieno titolo nel percorso dei Cammini di Francesco con una testimonianza forte della presenza del serafico, che in cima alla Ruga di San Martino – lo stradone rettilineo in salita che divide in due il paese – piantò appunto una croce durante uno dei suoi spostamenti dalla Verna ad Assisi via Montauto, il luogo legato al saio che indossava quando ricevette il dono delle stimmate.
Prima della cerimonia religiosa, sempre in chiesa si sono tenuti i saluti istituzionali con assieme una breve storia della reliquia, che dopo la Santa Messa solenne – presieduta dal vescovo Andrea Migliavacca della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – è stata portata in processione fino alla chiesa della Croce passando per piazza Baldaccio e percorrendo il tratto finale della salita. Il sindaco Alessandro Polcri ha parlato all’interno di una Propositura gremita da autorità civili e militari, eredi dei Barbolani, associazioni del paese ma anche del quartiere aretino di Sant’Andrea, rappresentanti dei sacri conventi della Verna e di Assisi (compresi i pubblici amministratori dei due Comuni) e delle suore di Nostra Signora del Cenacolo, ultime custodi della reliquia, più ovviamente i tanti fedeli del posto.
Nel servizio, sono riportate le dichiarazioni del vescovo Migliavacca, del sindaco Polcri e del parroco di Anghiari, don Alessandro Bivignani.