Sestino e il Sasso di Simone sono gli argomenti del primo prodotto divulgativo alla scoperta del geoturismo in Valtiberina. Ideatore e realizzatore è il dottor Stefano Farinelli, geologo libero professionista e divulgatore scientifico di Sansepolcro.
In un breve video della durata di un paio di minuti, Farinelli parte dal Comune più orientale della Toscana evidenziando come il territorio di Sestino sia ricco di geositi fino ad arrivare all’Antiquarium nazionale, il museo che contiene le antiche tracce romane.
Oltre ai resti della civiltà romana, vi sono un meraviglioso parco naturalistico e il geosito più importante, quello del Sasso di Simone, l’enorme blocco di roccia calcarea e sedimentaria a mo’ di piattaforma (praticamente unico) che spicca fra le valli del Marecchia e del Foglia. Vi sono anche i minerali contenuti nelle argille: zolfo, manganese e ferro.
Dal pianoro sulla cima del Sasso, accanto alla croce, la guida escursionistica Luciano Crescentini ha ricordato come attorno all’anno mille venne costruita in quel punto un’abbazia benedettina che sarebbe rimasta in vita per quattro secoli, poi sostituita da una fortezza fatta erigere a metà del ‘500 da Cosimo I dei Medici per difendere la zona dalle mire espansionistiche delle limitrofe famiglie dominanti, ovvero i Malatesta e i Montefeltro.
Questi i contenuti della tappa iniziale del progetto promosso dall’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana incentrato sul geoturismo, ovvero il turismo dei siti naturali o geologici che comprendono elementi morfologicamente interessanti e che include anche escursioni, arrampicate e visite.