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L’eredità di Alice Hallgarten-Franchetti: “Un punto di riferimento per la pedagogia del futuro”

Nel 150° anniversario della nascita, riflessioni sulla figura della Baronessa attraverso testimonianze degli ex studenti delle scuole rurali. La mostra alla Pinacoteca si chiude con oltre duemila visitatori

La mostra "Alice a Bruxelles: Le scuole rurali della Montesca e Rovigliano all'Esposizione Universale del 1910. Dalle origini a Maria Montessori"

Domenica 23 giugno la Fondazione Hallgarten-Franchetti, in collaborazione con l’amministrazione comunale tifernate e Tela Umbra, ha celebrato il 150° anniversario della nascita della baronessa Alice Hallgarten-Franchetti con un evento presso la Pinacoteca Comunale. Scopo dell’iniziativa, rendere omaggio a questa donna straordinaria che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Città di Castello e nell’educazione moderna.

Alice Hallgarten è conosciuta per il suo sostegno alle sperimentazioni della giovane Maria Montessori durante il suo soggiorno a Villa Montesca, a Città di Castello. È proprio in questo luogo che il famoso Metodo Montessori ha avuto origine grazie alla collaborazione tra le due donne. Tra il 1901 e il 1911, anno della sua prematura scomparsa, Alice ha inoltre introdotto una serie di innovazioni educative che hanno trasformato Villa Montesca in un centro di pensiero pedagogico moderno. La sua influenza non si è limitata alla pedagogia: Alice Hallgarten è stata una fervente sostenitrice del movimento di emancipazione femminile dei primi del Novecento. La sua rete di relazioni imprenditoriali, tra cui la creazione della Tela Umbra, ha avuto un impatto significativo sulla storia economico-sociale del comune di Città di Castello.

alice hallgarten

Durante la mattinata, che ha offerto la possibilità di riflettere sulla figura storica di Alice, sono intervenuti Angelo Capecci, presidente della Fondazione Villa Montesca, il sindaco tifernate Luca Secondi e l’assessora alla cultura Michela Botteghi, assieme a Pasquale La Gala, ex presidente di Tela Umbra. Tra i momenti salienti dell’incontro, la testimonianza di alcuni ex studenti delle scuole rurali, Giuliana Panizzi, Adelmo Castellani e Giovanna Chieli, che hanno raccontato ai presenti la loro esperienza vissuta nelle scuole di Montesca e Rovigliano. Per commemorare l’occasione, è stata creata una cartolina celebrativa con un timbro postale speciale, distribuita a tutti i partecipanti.

La giornata ha segnato anche la conclusione della mostra “Alice a Bruxelles: Le scuole rurali della Montesca e Rovigliano all’Esposizione Universale del 1910. Dalle origini a Maria Montessori”, promossa dalla Fondazione Villa Montesca, curata da Cristina Caracchini della Western University of Ontario (Canada) e allestita da Giacomo Pirazzoli e Gaia Bartoli del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. La mostra, aperta lo scorso 23 aprile, ha dato il via agli eventi celebrativi del 150° anniversario della nascita della Baronessa, programmati dal Comitato per le celebrazioni del 150°, composto da Regione dell’Umbria, Comune di Città di Castello, Tela Umbra e Fondazione Villa Montesca. L’evento ha riscosso un enorme successo, accogliendo oltre duemila visitatori in soli due mesi.

A margine dell’evento il direttore della Fondazione Hallgarten Franchetti, Fabrizio Boldrini, ha commentato l’esito positivo dell’esposizione: “La mostra che si chiude oggi – ha dichiarato – è stata un’occasione straordinaria per presentare una riflessione pedagogica sul metodo delle scuole rurali di Alice. Un metodo che ha una sua autonomia e una sua consistenza educativa che va anche aldilà dell’esperienza montessoriana, che pur ha contribuito a renderlo celebre in tutto il mondo. La mostra deve essere un punto di partenza per uno studio ancora più approfondito, non solo storico ma anche pedagogico, che metta in luce tutti i passaggi in una luce giusta e li renda disponibili alla scuola di oggi”.

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