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Claudio Bigi alla guida di Confindustria Alta Valle del Tevere: “Pronti per le sfide che ci attendono”

L'imprenditore di San Giustino subentra a Raoul Ranieri alla presidenza dell'associazione: “Dialogo interregionale e infrastrutture tra le priorità”. La nostra intervista

Intervista a Raoul Ranieri e Claudio Bigi. A cura di: Claudio Roselli; Alessio Metozzi. Riprese: Marco Buzzini

Dallo scorso 12 luglio, l’imprenditore Claudio Bigi di San Giustino ha assunto la presidenza della sezione Alta Valle del Tevere di Confindustria Umbria per il biennio 2024-2026, succedendo nell’incarico al collega Raoul Ranieri di Città di Castello. Bigi, 60 anni, è stato a suo tempo fondatore e oggi è socio e amministratore delegato di ErmGroup, specializzata nel settore della utensileria meccanica di precisione, che ha nella Elmec di San Giustino l’azienda capofila e altre sono presenti in Toscana, Marche ed Emilia Romagna. Bigi è stato presidente e adesso amministratore delegato della Pallavolo San Giustino, che dal mese di luglio ha assunto la denominazione di Volley Altotevere.

Abbiamo incontrato il neopresidente Bigi e il suo predecessore Ranieri per un’intervista nella quale si toccano vari temi di stretta attualità legati allo sviluppo del tessuto economico del territorio altotiberino.

Ranieri, quale scenario lascia in eredità al suo successore?

È stato un periodo piuttosto intenso che ci ha visto partire all’inizio del 2020 con le vicende pandemiche. Per due anni siamo stati un po’ in naftalina, poi però i due anni successivi sono stati ricchi di intense attività che hanno visto il nostro gruppo di imprenditori dell’Altotevere ritrovarsi frequentemente con uno spirito e una complicità che ha permesso di dare maggiore forza all’operato della nostra associazione. Grazie ad un importante passaparola e al lavoro di tutto il consiglio e gli associati oggi siamo arrivati al considerevole numero di 92 imprese. C’è stato un grandissimo supporto anche da parte della struttura di Perugia, della direzione e di tutti i funzionari che hanno incrementato ancor di più l’efficacia del lavoro che si è svolto. 

Approfitto per ringraziare le istituzioni stesse, a partire da quelle comunali, che ci hanno coinvolto su molteplici iniziative. Oltre a questo a livello regionale c’è stata una presenza veramente forte della Regione e dell’assessore deputato con frequenti visite alle aziende del territorio. A livello diciamo “territoriale”, le nostre imprese si sono distinte per molteplici iniziative, penso alle attività sportive: in questo il nuovo presidente Claudio è un testimonial eccezionale per tutto quello che è stato fatto nel territorio nell’ambito della pallavolo, ma penso altresì a iniziative ugualmente autorevoli e ampie come quelle che Leonardo Bambini con Trestina piuttosto che altre figure hanno intrapreso nel nostro territorio, a testificare con me l’operato delle imprese che è certamente orientato a rendere economiche e sostenibili le nostre attività poi si riverberi in maniera molto forte anche su tutto il tessuto di collaboratori e sul tessuto territoriale.

Un pensiero particolare ad un’altra importante sfida del presente del futuro: avevamo immaginato un percorso che rendesse appunto l’Altotevere quanto più “green” è più sostenibile. Da qui una serie di operazioni che ci hanno visto appunto protagonisti su tavoli locali ma anche regionali. Anche su questo fronte, le nostre imprese si sono potute realmente mettere in una posizione di primo piano rappresentando uno sprone per tutto il territorio.

Bigi, ha già dettato le linee operative del suo mandato?

Non ancora. In questa prima fase ho preso atto della situazione confrontandomi con i vertici regionali della Confindustria e con lo stesso Raoul, col quale già nelle settimane scorse avevamo iniziato a parlare. È tuttavia mia intenzione continuare il bel lavoro che lui stesso ha portato avanti in questi anni, e quindi direi proprio che inizieremo da lì. Il vero lavoro inizierà dopo la pausa di agosto.

Innovazione, transizione digitale e sostenibilità ambientale: l’Alta Valle del Tevere è pronta per queste sfide?

Dobbiamo essere pronti se non vogliamo rimanere indietro. È già iniziato un percorso da parte nostra, e la nostra vallata si è mostrata estremamente ricettiva su certe tematiche. Ci sarà sicuramente un coinvolgimento di tutte le aziende, non solo quelle già iscritte a Confindustria. Ce ne sono sicuramente tante altre che potrebbero aderire e portare innovazioni su tutte le tematiche porteremo avanti nei prossimi mesi.

Tra queste tematiche ci sarà certamente anche la viabilità, visto che negli ultimi tempi si è tornati a parlare molto della E78.

Sì, credo che sarà uno dei primi punti importanti che prenderemo in esame. Siamo già stati contattati dalle istituzioni, con le quali siamo pronti a collaborare. Credo che già si stia lavorando su un evento da portare avanti al rientro dalle ferie. È una tematica troppo importante per questa vallata. La E78 sappiamo benissimo cosa rappresenta e sappiamo benissimo che la Val Tiberina si ha uno dei crucci principali è proprio quello della viabilità.

Su questo fronte, come per altre questioni, la collaborazione con le sezioni vicine di Confindustria potrà rivestire un ruolo chiave.

Dobbiamo ovviamente collaborare. L’Alta Valle del Tevere non è una sezione distaccata dalle altre. Sicuramente ci sarà il coordinamento con Perugia, ma anche con la stessa Gubbio, oltre al confronto con altre territoriali per capire come si muovono su certe tematiche e su certe direttive. Poi io dico sempre che l’esperienza è importante e ascoltare tutti è importante. Chiaramente ogni territorio avrà le proprie esigenze, però è fondamentale parlare sempre con tutti. L’ho sempre fatto anche nel lavoro, come nello sport, e sicuramente lo farò anche in questo nuovo incarico.

La nostra vallata è storicamente divisa dal punto di vista politico-amministrativo, ma a livello economico però un po’ considerarsi una realtà omogenea?

Sì, ed è un approccio che stiamo promuovendo anche con la Fondazione Progetto Valtiberina, dove c’è la nostra azienda, quella del mio predecessore ed altre iscritte alla Confindustria. La Fondazione ha già visto un pochino più lontano, provando a riunire i principali attori di un territorio che si snoda tra due regioni diverse. Ormai, sempre più, comincia veramente a pregustarsi il fatto che dobbiamo ragionare come un unico territorio.
 

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