A dieci anni esatti dalla sua scomparsa, Anghiari ricorda Primetto Barelli, personaggio indimenticabile legato al Castello di Sorci, l’antico maniero del 1104 che lui era riuscito a portare alla ribalta nazionale anche come residenza del capitano di ventura Baldaccio Bruni. Se n’è andato per l’esattezza il 19 agosto 2014 all’Ospedale della Valtiberina di Sansepolcro, dove era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute; per pochi giorni non ha tagliato il traguardo degli 83 anni, essendo nato il 27 agosto 1931, ma il suo ricordo è più vivo che mai e venerdì 23 agosto (la cerimonia è in programma nel pomeriggio) verrà ufficialmente intitolata proprio a Primetto Barelli la nuova porta che apre il camminamento sotto le mura medievali anghiaresi.
Ritrovo in piazza Baldaccio alle 18, poi alle 19 spostamento in una saletta del Castello di Sorci per l’inaugurazione della mostra fotografica a lui dedicata. I tanti scatti conservati faranno riemergere l’immagine di un uomo vulcanico, ricco di intraprendenza e originalità, che era conosciuto anche per il suo timbro di voce perennemente rauco. Tante le idee partorite che ne hanno fatto una figura unica e forte del sostegno garantito dai familiari: la moglie Gabriella, morta l’anno successivo sempre in agosto e i tre figli Alessandro, Veronica e Alberto. Primetto è stato capace di portare tanta gente in vallata, facendo lavorare anche più strutture ricettive a causa del sovrannumero che spesso creava e ha fatto del Castello di Sorci un luogo di eventi che hanno toccato tutti i vari ambiti di interesse: arte, politica, cultura e sport. Un vero e proprio contenitore di iniziative e una tappa per i tantissimi “vip” che in questo stupendo lembo di vallata sono venuti per apprezzare il sapore della cucina genuina con assieme la bellezza del paesaggio, la sua tranquillità e l’eccezionale testimonianza lasciata dalla storia locale.
Aveva acquistato il castello nel 1970 dai fratelli Enrico, Francesco e Maria Teresa Bonservizi e fu la classica scommessa di un marchigiano (Primetto, figlio di un calzolaio, era nativo di Sant’Elpidio a Mare) che a soli 6 anni si era trasferito con la famiglia a Città di Castello e che, con il diploma di perito agrario e con la professione di commerciante di bestiame, decise di rimettersi in gioco come ristoratore, sapendo – lui stesso lo aveva dichiarato – di non aver nulla da perdere e di poter contare sulla fiducia di banche e amici. Fu così che il 31 dicembre 1977, dopo anni di lavori e in occasione del cenone di fine anno, aprì quella che inizialmente si chiamava Locanda di Monterbone e che poi sarebbe appunto diventata locanda “al Castello di Sorci”. E subito Primetto lasciò un segno rivoluzionario: per la prima volta, infatti, la gente si sedeva a tavola sapendo di avere un menu e un prezzo fissi senza prodotti congelati, ma con quelle specialità programmate in base al giorno della settimana che ancora oggi si possono gustare, anche se la fama gastronomica del Castello di Sorci è stata costruita sulle eccezionali tagliatelle al sugo d’oca.
Fu uno dei suoi più stretti e illustri amici, il grande artista Alberto Burri, a riconoscere a Primetto la bontà di questa “politica” basata sull’informazione preventiva del cliente, che sa in anticipo quanto spende e cosa mangia. Locanda e Castello: due luoghi ravvicinati in mezzo al verde, nei quali dalle battiture sull’aia alle gare di endurance a cavallo vi è stato organizzato di tutto, compresa la diretta della trasmissione domenicale “Linea Verde” su Rai Uno nel luglio del 1989, con conduttore Federico Fazzuoli. Ma il Castello di Sorci, oltre che un monumento, è stato la residenza del capitano di ventura Baldaccio d’Anghiari e all’interno dell’edificio è conservata la corazza senza la testa, perché – come noto – gli venne tagliata in Palazzo Vecchio a Firenze. A Sorci, il fantasma di Baldaccio si reincarna ogni 50 anni esatti e lui non esitò nel recarsi a Rai Uno, nel salotto di Sandra Milo, per presentare lo straordinario evento (dal sapore di leggenda) che si sarebbe poi consumato il 6 settembre 1991 in un Castello di Sorci gremitissimo di persone. A dire il vero, Primetto chiese pure la salma di Baldaccio, custodita a Firenze in Santo Spirito; furono i sacerdoti a opporsi.
Gastronomia, storia e relax: queste le parole d’ordine di Barelli, che ha ospitato una miriade di volti famosi. Partiamo da Monica Bellucci, che più spesso è venuta a trovarlo, per proseguire con i tifernati Alberto Burri e Carlo Fuscagni, con l’anghiarese Giuseppe Bartolomei (ex ministro e senatore) e con Saverio Tutino, che ha abitato nel castello, ma la lista è lunghissima e qualcuno ovviamente salta: citiamo Gianfranco Venè e Roberto Benigni ai tempi del Premio Internazionale di Cultura “Città di Anghiari” e poi Alberto Sordi, il calciatore Alfredo Di Stefano e Luca Cordero di Montezemolo, del quale si vantava di essere grande amico e che gli commissionò il logo del vino per i mondiali di calcio di Italia ’90. A Sorci, Primetto ha istituito la sede di tre accademie: Enoculturale, Cioccolato e Tagliatella, più quella del locale Ferrari Club e per qualche anno è stato pure editore del periodico “L’Astrolabio”.
Sorriso e simpatia accompagnavano le sue geniali trovate, le bretelle erano un cardine del suo look e il rapporto speciale che aveva con la stampa lo aveva reso grande anche come comunicatore. Nonostante il giro di grandi personaggi che aveva saputo crearsi, un giorno disse: “Il nostro vero patrimonio è costituito dalle tante famiglie che qui vengono fin dal primo giorno e da quei ragazzini che dapprima a Sorci festeggiano la Prima Comunione e poi vi tornano per il banchetto di nozze”. Mi reputo soddisfatto di ciò che ho messo in piedi in oltre 40 anni – aveva detto – e allora mi rivolgo soprattutto ai giovani, perché trovino nella vita il coraggio di azzardare: male cha vada, si torna al punto di partenza. Io, per esempio, sarei tornato calzolaio!”.