Il territorio di San Giustino rimane conteso fino al 23 agosto. I carri armati britannici si sono introdotti nel paese due volte, senza occuparlo. Le mine piazzate dai tedeschi e la minaccia della loro artiglieria posta sulle colline hanno suggerito grande prudenza.
L’indomani entra a Caprese Michelangelo il primo reparto della X Divisione Indiana. Vi si insedierà in forze il 26. I tedeschi sono riusciti a frenare l’offensiva alleata sull’Alpe di Catenaia. Però gli anglo-indiani, pur cessando gli attacchi in forze, hanno mantenuto una costante pressione e la notte del 19 agosto sono riusciti ad assumere il controllo del Sasso della Regina. La perdita di questa roccaforte montana ha indotto i tedeschi a evacuare Caprese Michelangelo e a ritirarsi più a nord, sui monti tra La Verna e Valsavignone. Sono gli avamposti della Linea Gotica.
Ma ormai l’attenzione degli Alleati è rivolta al fronte adriatico. Il 25 agosto inizia la grande offensiva in direzione di Pesaro e Rimini. È l’Operazione Olive, progettata per sfondare la Linea Gotica verso l’Adriatico, dove i tedeschi meno se l’aspettano.
A subire le conseguenze del rallentamento dell’avanzata alleata è soprattutto la popolazione della Valtiberina toscana. Resta intrappolata in una “terra di nessuno”, bersaglio dei cannoneggiamenti e vittima delle scorrerie delle truppe di retrovia germaniche.
Per approfondire: Storia tifernate. La liberazione del territorio di San Giustino.