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Traguardo dei 90 anni per Aldo Catalani: auguri al “professore” del pallone

Inizio e fine carriera con il Sansepolcro, inframezzati dalla eccezionale parentesi con la Reggiana e dall’annata con il Monza. Romano di origine, biturgense di adozione, è stato anche titolare di una pellicceria in città

Un traguardo speciale per uno fra i giocatori più forti e tecnicamente dotati nella storica calcistica di Sansepolcro e non solo. Ed è oramai un biturgense a tutti gli effetti, nonostante abbia conservato lo slang romano. Compie 90 anni Aldo Catalani, centrocampista dai piedi raffinati che sapeva fare sia il regista che il goleador. Nato a Roma il 29 agosto 1934, era arrivato al Borgo nel 1954 con l’indimenticabile “colonia” di giocatori della Capitale che ha reso grande la squadra bianconera in IV Serie negli anni ’50 e della quale facevano parte il difensore Mario Pittaccio, il bomber Sergio Mioni e l’altro attaccante Giovanni “Nello” Pazzafini, che sarebbe poi diventato famoso come attore e stuntman.

Fin dall’inizio e nonostante la giovanissima età, Catalani aveva dimostrato in campo il suo indubbio talento nel contesto di un Sansepolcro che concludeva i suoi campionati sempre nelle piazze d’onore. Nel 1955 il passaggio alla Reggiana, che con lui ha compiuto il doppio salto dalla Serie D alla B; vi è rimasto una prima volta fino al ’58, quando comunque si è garantito la permanenza nella cadetteria con il Simmenthal Monza (ed era in odore di… Milan), ma anche a causa di un serio infortunio ha mancato il grande salto e dal ’59 e al ’63 ha indossato di nuovo il granata della Reggiana, per poi chiudere la carriera a Sansepolcro (in bianconero, il bilancio è di 57 presenze e 15 reti), dove nel frattempo si era sposato con Maritza Chiasserini e assieme alla quale è stato titolare per trent’anni di una elegante pellicceria lungo il corso.

Ha poi allenato fra i dilettanti, vincendo un campionato di Seconda Categoria con il San Giustino ed è stato anche tecnico delle giovanili del Sansepolcro. A Reggio Emilia, Catalani è ancora una sorta di istituzione: 197 presenze e 56 reti, con l’elezione a miglior giocatore della Reggiana nel decennio 1950-60 e il murales a lui dedicato nel vecchio stadio “Mirabello”. Si era guadagnato l’appellativo de “il professore“, grazie ai suoi piedi eccellenti, alla “testa alta” e all’agilità che gli permise di essere un ottimo goleador anche di testa. Vedovo da tempo, lo si incrocia spesso in giro per la città anche adesso, con il suo immancabile sorriso.

Ci uniamo ai figli Claudio e Sabrina, alle nipoti Gaia e Gemma e alla nuora Fabrizia per gli auguri al “professore”, così come ha fatto il sindaco Fabrizio Innocenti a nome dell’intera comunità di Sansepolcro. “Un romano atipico, mite e sorridente – ha scritto il primo cittadino – sempre così come era forte e determinato sul rettangolo verde. Da subito inserito bene al Borgo, con un legame solido e perenne con la nostra gente. Che ha esaltato il Buitoni per le sue giocate, ma che soprattutto si è sempre fatto apprezzare per le sue doti caratteriali e di persona per bene. Tanti auguri Aldo”.
 

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