È stata inaugurata nel pomeriggio di lunedì 2 settembre, nella Casa di Piero della Francesca a Sansepolcro, l’installazione multimediale donata dal Museo Poldi Pezzoli di Milano. Questa straordinaria opera digitale ricostruisce in modo virtuale il celebre Polittico Agostiniano di Piero della Francesca, permettendo ai visitatori di ammirarne l’imponenza e la complessità. Durante lo scorrimento del video, una voce narrante spiega le procedure di realizzazione dell’imponente opera di Piero, un viaggio affascinante nell’arte del grande maestro della prospettiva e nello studio di ogni dettaglio.
L’installazione è un importante progetto virtuale che permette di ammirare l’iconica creazione di Piero della Francesca in un formato innovativo e coinvolgente ed è stata collocata in una sala della Casa, nonchè accolta con entusiasmo, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale della città. Un segno tangibile della collaborazione fra Sansepolcro e il prestigioso museo milanese, che segna un nuovo capitolo nella valorizzazione del patrimonio artistico locale.
Per questo, l’assessore biturgense alla cultura, Francesca Mercati, di concerto con la presidente della Fondazione, Francesca Chieli, ha sentitamente ringraziato la direttrice del Museo Poldi Pezzoli, Alessandra Quarto, che fin dal primo momento aveva espresso il desiderio di donare al Comune di Sansepolcro questa preziosa installazione. Luogo migliore nel quale poter custodire l’opera digitale non poteva che essere quello della Casa di Piero, dove il maestro è nato ed ha vissuto, dove la sua arte ha trovato ispirazione e dove ha eseguito i suoi progetti e i suoi studi.
Arte e tecnologia sono dunque entrate nella dimora del sommo Piero, quale appendice dell’evento della scorsa primavera a Milano, che è stato un successo sotto tutti gli effetti: artistico, culturale e mediatico; oltre 40mila i visitatori al Poldi Pezzoli nei tre mesi compresi fra la fine di marzo e quella di giugno per ammirare un capolavoro rimesso insieme relativamente ai pezzi recuperati dai vari musei sparsi in tutto il mondo (gli altri mancano all’appello, ma ritrovarli non sarà per niente facile) e ricomposti “una tantum” nella città meneghina.