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Riaperta la linea ferroviaria Città di Castello-Perugia Ponte San Giovanni

Oltre 45 milioni per lavori propedeutici alla trazione elettrica e per il potenziamento tecnologico. I treni Minuetto trasferiti a Foligno per la rigenerazione e adesso si attendono buone nuove per il resto dell’intera tratta

A distanza di circa tre mesi, circolano di nuovo i treni lungo l’unico segmento finora risistemato della ex Ferrovia Centrale Umbra: quello che collega Città di Castello con Perugia Ponte San Giovanni, interessato dagli interventi di potenziamento tecnologico e infrastrutturale avviati lo scorso 15 giugno da Rete Ferroviaria Italiana, del Gruppo Ferrovie dello Stato. I lavori eseguiti puntano a uno sviluppo tecnologico e prestazionale della linea, in grado di garantire una maggiore regolarità del servizio ferroviario e un incremento della capacità della rete, con benefici in termini di puntualità e, a regime, una ottimizzazione dei tempi di viaggio.

Ecco la tipologia degli interventi eseguiti: lavori propedeutici all’attivazione, sull’intera linea, dell’ERTMS/L2 (European Rail Transport Management System di Livello 2, il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo della marcia dei treni), realizzazione di nuovi fabbricati tecnologici e adeguamento di quelli esistenti funzionali alla nuova tecnologia; demolizioni di magazzini merci e costruzione di fabbricati tecnologici; predisposizione per l’installazione antenne GSM-R per radiopropagazione segnali terra-treno; lavori di risanamento e conservazione delle opere idrauliche della tratta Umbertide-Città di Castello; completamento dell’installazione della nuova linea elettrica di contatto nella tratta Perugia Sant’Anna e Perugia Ponte San Giovanni. Riattivazione e rialimentazione della linea nella tratta Città di Castello–Perugia Ponte San Giovanni e infine lavori di manutenzione straordinaria a deviatoi e binari nelle stazioni di Ponte Pattoli e Pierantonio. Gli interventi – effettuati nel periodo estivo in cui minore è la richiesta di mobilità e di conseguenza più contenuti gli impatti legati alla sospensione del servizio sulla linea – hanno visto impegnate giornalmente sui cantieri circa 180 persone, fra dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana e delle ditte appaltatrici. L’investimento ammonta a oltre 45 milioni di euro.

Intanto, anche il quarto e ultimo treno Minuetto ha lasciato la stazione di Umbertide alla volta di Foligno, dove sarà completamente rigenerato all’Officina Manutenzione Ciclica Locomotive, secondo il piano concordato dalla Regione, per poi tornare a viaggiare sulla ex Fcu finalmente riaperta interamente e ammodernata. A renderlo noto è stato l’assessore regionale umbro alle infrastrutture e trasporti, Enrico Melasecche, dichiarando quanto segue: “Si conclude una fase storica e si apre ormai quella della modernizzazione delle infrastrutture, della organizzazione e dei servizi. I primi tre Minuetto sono da mesi a Foligno all’impianto industriale di Trenitalia, dove si è in piena lavorazione per rigenerarli attraverso un intervento di recupero funzionale ed estetico. Su questa riqualificazione investiamo 10 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione, mentre treni analoghi nuovi costerebbero circa 24 milioni di euro. Si sta inoltre completando la campagna fotografica per fornire a Trenitalia le immagini adatte ad essere rappresentate sulle pareti esterne dei treni per le nuove livree, così che i treni diventino un biglietto da visita dell’Umbria. Sono particolarmente soddisfatto dei traguardi che stiamo conseguendo – prosegue l’assessore Melasecche – perché quello dei Minuetto costituisce in qualche modo un simbolo di un passato fatto di sprechi, di indecisioni e di rinvii sistematici che hanno portato all’abbandono della vecchia Fcu al suo destino. Oggi si aprono scenari ben diversi dove nulla abbiamo lasciato al caso. Un percorso tutt’altro che semplice ma ostico in sé oltre che fortemente contrastato – rimarca – da coloro che preferiscono la conservazione dell’esistente che come giunta Tesei non avremmo mai potuto avallare. Nei prossimi giorni – conclude Melasecche – avremo ulteriori novità positive in questo settore”.

E novità sono finalmente attese anche sul resto dell’intera tratta Terni-Sansepolcro: vi sono i fondi e anche i tempi da rispettare, se è vero che i fondi arrivano dal Pnrr. Sansepolcro, capolinea nord, ha chiesto di accorciare la ferrovia e di porre il terminale nella zona di San Paolo. Fiduciosi attendiamo, non dimenticando che fra pochi giorni, ovvero il 12 settembre, saranno trascorsi sette anni esatti dall’ultimo treno transitato per Sansepolcro. 
 

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