Nuovo amministratore unico per Sogeco, la società nata dal raggruppamento fra Sogepu Spa ed Ece Srl per l’affidamento della gestione integrata dei rifiuti urbani in 14 Comuni dell’Alta Umbria. La nomina è caduta sulla dottoressa Maria Luisa Santella, che è una professionista in materia di rifiuti e nella gestione delle società pubbliche. I soci di Sogeco si sono riuniti nella mattinata di giovedì 3 ottobre per impostare il futuro della società e nella breve nota si legge: “In considerazione dell’evoluzione delle vicende giudiziarie che coinvolgono la società e a tutela dell’interesse dei soci, alla nuova amministratrice è stato conferito ampio mandato per porre in essere tutte le misure necessarie e opportune a garanzia dello svolgimento dell’attività di Sogeco”.
La dottoressa Santella ha quindi un compito importante, garantendo trasparenza e stabilità. All’assemblea di giovedì 3, era presente il consiglio di amministrazione di Sogepu ed è stato fatto il punto della situazione dopo la burrasca di natura giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari l’ex amministratore unico di Sogepu, Cristian Goracci e Antonio Granieri, legale rappresentante di Ece, ex Ecocave. Le decisioni da prendere potrebbero portare a significative novità nella governance della società; il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, ha anticipato l’indizione di un’assemblea straordinaria dei soci e per il 16 ottobre è stata fissata la riunione della commissione di controllo e garanzia, al fine di valutare quali strade imboccare assieme alle altre parti coinvolte: consiglio di amministrazione, Comune e consiglieri comunali.
Come noto, Goracci e Granieri sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e fatturazioni per operazioni inesistenti. Le indagini sono partite da una segnalazione anonima ma molto dettagliata sui passaggi che hanno caratterizzato l’aggiudicazione dell’appalto promosso dall’Ati 1 e concernente l’aggiudicazione del servizio di gestione dei rifiuti in 14 Comuni dell’Alta Umbria fino al 2038 e per un valore di oltre 350 milioni di euro; ebbene, Goracci avrebbe ricevuto da Granieri una tangente da 750mila euro, cifra che ufficialmente sarebbe stata spesa per consulenze mai eseguite. A parere dell’accusa, invece, la somma sarebbe servita per agevolare Ece nell’aggiudicazione dell’appalto a Sogeco, che è controllata per il 51% proprio da Ece. La posizione occupata da Goracci sarebbe stata tale da poter orientare l’esito della gara. Il Gip Natalia Giubilei ha allora motivato l’applicazione dei domiciliari con il rischio che i due potessero ripetere i reati a loro contestati, sfruttando il confine fra pubblico e privato per interessi personali.