Mercoledì 16 ottobre, presso la sala consiliare della sede municipale tifernate, si è tenuta una lunga e intensa seduta della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Città di Castello. La riunione era dedicata alla situazione di Sogepu all’indomani della complessa vicenda giudiziaria che ha coinvolto Cristian Goracci, ex amministratore unico della partecipata, e Antonio Granieri, amministratore di Ece, nell’ambito del maxi appalto per la gestione dei rifiuti in 14 Comuni dell’Alta Umbria, per un valore complessivo di 315 milioni di euro, attraverso la società Sogeco (in questo articolo i dettagli sul procedimento avviato dalla Procura di Perugia).
Una seduta che si è protratta per circa tre ore, attirando un numeroso pubblico composto principalmente da dipendenti Sogepu, desiderosi di ricevere rassicurazioni all’indomani di una bufera giudiziaria che ha scosso le maestranze e l’intera comunità. La discussione, che ha visto la partecipazione del nuovo Cda di Sogepu in carica dal giugno 2023, ha toccato diversi punti cruciali. Nel corso della Commissione presieduta da Roberto Marinelli si è parlato della stabilità dei lavoratori, dell’andamento finanziario della partecipata, delle sponsorizzazioni e consulenze effettuate negli ultimi anni, nonché della distribuzione delle quote all’interno di Sogeco, con il 49% a Sogepu e il 51% alla Ece di Granieri.
Il sindaco Luca Secondi ha espresso rassicurazioni sulla continuità occupazionale: “Non ci sono ricadute dirette su Sogepu – ha detto – e i lavoratori della società pubblica non sono a rischio. Sia Goracci, sia Granieri si sono dimessi dalle loro cariche apicali in Sogeco – ha ricordato Secondi – e la società è ora guidata dall’amministratrice unica Maria Luisa Santella, professionista dal curriculum importante”.
La parola è quindi passata all’ex sindaco Luciano Bacchetta, oggi presidente del consiglio comunale, che ha ripercorso la decisione relativa alla ripartizione delle quote in Sogeco, approvata nel consiglio comunale del 2019. “Mi assumo la responsabilità politica della nomina di Goracci – ha detto – ma le operazioni condotte in quegli anni hanno permesso di garantire stabilità a decine di lavoratori. La vittoria della gara è stato un risultato eccezionale per l’azienda.”
Nella seconda parte di Commissione, i tre membri del Cda di Sogepu, Vittorio Betti (presidente), Marta Minciotti e Nicola Falcini hanno presentato una relazione sulle attività condotte dall’avvio del loro incarico: “Il maxi appalto non è in discussione – hanno esordito – Dopo la vicenda giudiziaria, le banche non hanno avuto reazioni negative, così come i rapporti con i fornitori che restano ottimi. Sul fronte delle consulenze e sponsorizzazioni non ci sono stati incrementi e anzi stiamo lavorando alla riduzione dell’indebitamento riuscendo anche ad ottenere primi risultati incoraggianti. Con l’arrivo di Santella, ci sono tutti i presupposti per continuare nel nostro lavoro”.
La parte conclusiva della Commissione ha visto gli interventi delle diverse forze consiliari, in particolare degli esponenti delle minoranze. La consigliera Emanuela Arcaleni di Castello Cambia ha criticato aspramente quella che è stata la gestione economica di Sogepu in quegli anni, dal modello di governance alle politiche nell’assegnazione di sponsorizzazioni e consulenze: “Ci avete detto per anni che non sapevamo leggere i bilanci, ma forse qualcuno li ha letti ancora peggio”.
Dal centrodestra anche Elda Rossi (Fratelli d’Italia) ha chiesto maggiore chiarezza sulla politica delle sponsorizzazioni, “numerosissime, e quindi dal peso finanziario importante”, mentre Andrea Lignani Marchesani di Castello Civica ha puntato il dito verso le dichiarazioni di Bacchetta: “Dalle sue parole ci pare di comprendere che quella della distribuzione delle quote 51-49 % sia stata una scelta non giuridica ma di carattere politico”. Per Valerio Mancini (Lega) vi è inoltre la necessità di “fare chiarezza una volta per tutte sulla situazione della discarica” e di “capire chi sono ad oggi i soggetti debitori nei confronti di Sogepu”.
La politica tifernate tornerà a discutere sulla vicenda in occasione di un apposito consiglio comunale aperto, che con ogni probabilità sarà convocato dopo le elezioni regionali del 17e 18 novembre. Nel frattempo il Tribunale del Riesame ha fissato per il 22 ottobre l’udienza per il ricorso presentato dai legali di Goracci e Granieri, che chiederanno di rimettere in libertà i due indagati per l’insussistenza del pericolo di reiterazione del reato a seguito delle loro dimissioni.