La famiglia dei castori è cresciuta (“ci sono dei cuccioli”) si è pure spostata visto che gli esperti ne segnalano la presenza lungo il Tevere anche nel versante umbro (zona di Promano), hanno reso più ricca la biodiversità del territorio, sono fonte di studi e ricerche, la maggior parte della popolazione è favorevole alla loro presenza. È questa in estrema sintesi la situazione dei castori in Valtiberina, a circa un anno dai primi, sensazionali avvistamenti, che certificarono il ritorno (tuttora molto dibattuto) del roditore in questo lembo di Toscana dopo più di mezzo secolo. Ma c’è di più, gli esemplari censiti nella zona devono fare i conti con il cambiamento di habitat avvenuto dopo i recenti interventi di messa in sicurezza idrica e ambientale realizzati dagli appositi enti e consorzi. Operazioni di taglio alberi e rimozione annunciati nei mesi scorsi, effettuate a gennaio, che hanno però modificato l’ecosistema che vi avevamo raccontato un anno fa.
Siamo tornati lungo il Tevere a Sansepolcro per stilare una serie di aggiornamenti con i ricercatori Emiliano Mori (uno dei promotori iniziali del progetto di studio sul ritorno del castoro in Toscana), Alice Lenzi e Giovanni Trentanovi.