News

Le esigenze dell’economia e l’importanza di salvaguardare il suolo

Problemi e obiettivi futuri per tutelare una risorsa non rinnovabile

In un precedente articolo è già stato sottolineato quanto sia cruciale preservare una risorsa non rinnovabile come il suolo. In quell’occasione ciò è stato fatto in considerazione di un problema che, inevitabilmente, tocca anche anche l’Alta Valle del Tevere e in particolare Sansepolcro, ovvero quello della cementificazione. Rimanendo nell’ambito di quelle dinamiche che portano ad un’eccessiva attività edificatoria e alla conseguente riduzione del suolo, si può facilmente comprendere che tale processo è catalizzato da esigenze collettive o di natura economica che difficilmente possono essere lasciate inascoltate: soprattutto di fronte ad interventi che sono in grado di dotare il territorio di infrastrutture, o progetti che possono generare economia e posti di lavoro, diventa talvolta difficile anteporre l’esigenza di tutelare il suolo rispetto ai possibili benefici che potrebbero ricadere su una comunità.

Ovviamente gli strumenti urbanistici per pianificare preventivamente tutto ciò in maniera equilibrata ci sono, anche se questi, mossi dalla volontà di sostenere le esigenze del tessuto produttivo locale, tendono strategicamente a prevedere una potenziale quantità di trasformazioni che risulta quasi sempre superiore a quella che realmente si attuerà. Questo accade per non escludere a priori eventuali interventi che, all’interno del limite urbano definito dal Piano Strutturale, potrebbero generare valore o economia: tuttavia, così facendo, è probabile che complessivamente il consumo di superficie possa raggiungere livelli piuttosto elevati.

Dopo che con la “Strategia del suolo” la Commissione Europea ha posto l’obiettivo di arrivare, entro il 2050, ad un consumo netto di terreno pari a zero, anche localmente si dovrebbero forse iniziare ad adottare approcci che vadano in questa direzione: soprattutto in un territorio come quello dell’Alta Valle del Tevere sarebbe importante interpretare concretamente questo pensiero, così da poter ridurre al minimo l’impatto che si lega ad un eccessivo uso del suolo. Questo sarebbe decisivo anche per promuovere ed implementare la capacità attrattiva di una valle ricca di risorse storiche, ambientali, artistiche e culturali.

La necessità di preservare il suolo non risponde, però, soltanto a un’esigenza estetica o meramente percettiva. Avere ampi lembi di verde che prevalgono sulle coperture artificiali consente innanzitutto di mantenere maggiormente in equilibrio gli ecosistemi locali, migliorando così la qualità della vita di tutti gli organismi viventi che li compongono, compreso l’uomo, il quale potrebbe poter contare su nuove opportunità, a partire da quelle che si legano alla coltivazione di prodotti agricoli di qualità.

Ovviamente per riconfigurare un assetto economico ed ambientale improntato su questi nuovi standard non basterà pianificare una riduzione dell’attività edificatoria, ma sarà necessario adottare nuovi comportamenti anche in altri settori: in quello agricolo, ad esempio, non solo si dovranno adoperare tecniche di lavorazione che riducano il compattamento del terreno, ma si dovrà anche ridurre drasticamente l’uso di fertilizzanti e concimi chimici che oltre ad essere nocivi per la salute e la biodiversità, deturpano il suolo in maniera pressoché irreparabile.

CORRELATI

- Le nostre iniziative -spot_img

POPOLARI

spot_imgspot_img