Si accelerano i tempi per affrontare in maniera rapida, organica e coordinata l’emergenza idrica in Umbria, a seguito del relativo incontro tecnico che si è svolto giovedì 10 agosto a Perugia tra i dirigenti della Regione Umbria e dell’Auri, l’Autorità umbra per rifiuti e idrico nata il primo aprile di quest’anno dalla fusione dei quattro ex Ambiti territoriali integrati (Ati) regionali. A seguito della delibera del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza per fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la crisi di approvvigionamento idrico in Umbria, proprio nella giornata di giovedì è, infatti, giunta l’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli che mette a disposizione della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, nominata commissario straordinario, 6 milioni di euro dal Fondo per le emergenze nazionali. Risorse che saranno impiegate per interventi già in corso, urgenti e di breve termine così come indicato dal Rapporto sull’emergenza idrica predisposto dagli uffici regionali su proposta degli ex Ati e che dovrà essere presentato al capo della Protezione Civile entro il 20 agosto. Le opere contenute nel rapporto hanno carattere urgente, indifferibile e di pubblica utilità e dovranno essere realizzate entro 90 giorni, pena la perdita dei fondi a disposizione. Vista la straordinarietà dei provvedimenti, l’Auri potrà intervenire in deroga ai normali passaggi burocratici. Tutti gli interventi saranno affidati ai gestori dei servizi sui vari territori e coordinati dall’Auri la quale dovrà anche verificherà la bontà dei lavori eseguiti e rendicontarli. Nel caso si riscontrasse l’impossibilità di terminare un intervento nei 90 giorni previsti, l’Auri può proporre misure sostitutive.