Non si sono fatte attendere le prime reazioni ufficiali delle istituzioni riguardo alla vicenda giudiziaria sulla gestione dei rifiuti in Alta Umbria. Il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, e il Consiglio di Amministrazione di Sogepu hanno espresso le loro posizioni in merito alle recenti richieste di arresto per corruzione avanzate dalla Procura di Perugia.
In una breve nota diffusa oggi, il CdA della società ha espresso “piena fiducia nell’operato della magistratura, con l’auspicio che la vicenda venga pienamente chiarita. Il consiglio di amministrazione, in carica dal giugno del 2023, attende di conoscere nel dettaglio gli aspetti oggetto dell’inchiesta e valuterà gli opportuni provvedimenti a tutela degli interessi della società e a garanzia della sua attività”.
Nel pomeriggio è arrivata anche la comunicazione ufficiale dell’amministrazione comunale tifernate: “Nello spirito garantista che ci contraddistingue – dichiara il sindaco Luca Secondi – nel ribadire rispetto e piena fiducia nella magistratura, auspichiamo che i soggetti coinvolti nella vicenda possano chiarire gli aspetti che li riguardano. Ovviamente l’interesse del comune di Città di Castello e dei comuni soci è rivolto alla tutela della società Sogepu e dell’affidamento della gara in oggetto. Preso atto delle carte che saranno rese note dunque ci sarà un’azione da parte del comune e di Sogepu a tutela degli interessi pubblici”.
Il primo cittadino precisa inoltre come l’azione della proprietà pubblica di Sogepu, del comune di Città di Castello e degli altri comuni sia “unicamente proiettata a tutelare l’interesse della società stessa e della gara, perché questo è l’interesse pubblico da perseguire in questa vicenda e tutti gli atti consequenziali che ne deriveranno saranno applicati. È stata proprio questa amministrazione a volere una trasformazione della governance di Sogepu – ricorda Secondi – andando a nominare un consiglio di amministrazione invece che un amministratore unico. Il controllo amministrativo tecnico e interno della azienda è demandato agli organi competenti, uno dei quali è praticamente composto da professionisti stimati, membri afferenti più o meno direttamente ad una parte politica ben riconoscibile”.