È il caso politico-istituzionale del momento in Valtiberina Toscana e ha pochi riscontri con il passato: parliamo ovviamente dell’Unione dei Comuni, il cui presidente Alberto Santucci, fra l’altro sindaco di Badia Tedalda, ha revocato al sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli la carica di vicepresidente dell’Unione. È probabilmente l’atto finale di una contrapposizione neppure tanto sotterranea fra posizioni e obiettivi evidentemente contrastanti fra queste due personalità della politica locale. basti pensare alla vicenda del giudice di pace: a fronte del «no» pronunciato da Alberto Santucci, la risposta di Cornioli fu la disponibilità ad accollarsi come Comune biturgense le spese per il ripristino di un servizio ritenuto fondamentale per la vallata. Inoltre, le dichiarazioni rilasciate giorni addietro da Cornioli, non certo «leggere» nei contenuti, («ente privo di energia, con una gestione che sta peggiorando di giorno in giorno», aveva detto il sindaco biturgense) hanno convinto il presidente Santucci a dare un taglio netto con un suo decreto che reca la data di lunedì scorso 6 febbraio e che ha efficacia immediata. Fra l’altro Alberto Santucci per sua stessa ammissione non ha ancora individuato il suo nuovo vice.
Va detto poi che il sindaco di Sansepolcro, se non è più vicepresidente dell’Unione, a norma di statuto resta a tutti gli effetti assessore dell’organismo comprensoriale valtiberino con delega a politiche socio-sanitarie, protezione civile e sportello unico per le attività produttive. D’altra parte che la nuova amministrazione comunale biturgense abbia accarezzato l’idea di una propria uscita dall’Unione non è una novità, tant’è che se ne parla apertamente ormai anche nei vari organismi consiliari di Sansepolcro, a farsi dalla riunione dei capigruppo. Casomai a frenare la municipalità di Sansepolcro sarebbe il sensibile taglio di finanziamenti in arrivo dalla Regione Toscana qualora la città pierfrancescana uscisse effettivamente dall’istituzione sovracomunale. Ma a sostegno di Mauro Cornioli arriva ora una sintetica nota stampa siglata dallo stesso sindaco biturgense e dai sindaci degli altri cinque Comuni valtiberini (Anghiari, Monterchi, Caprese Michelangelo e Sestino, tenendo conto che il Comune di Pieve Santo Stefano, com’è noto, non è mai entrato nell’Unione). I primi cittadini in questione nel documento esprimono il loro «fermo disappunto per le decisioni imposte dal presidente dell’Unione» Santucci e ribadiscono la volontà di una gestione collegiale dell’ente «basata sulla condivisione delle scelte tra i vari Comuni aderenti, auspicando la massima energia, impegno e spirito di servizio nella conduzione dell’istituzione territoriale, sulla quale i sindaci credono e verso la quale nutrono rispetto e aspettative».