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Condannato a 16 anni di reclusione Piter Polverini per l’omicidio di Katia Dell’Omarino. Non è stata riconosciuta l’aggravante della crudeltà.

Ultim’ora: il 25enne sangiustinese Piter Polverini è stato condannato dal tribunale di Arezzo a 16 anni per l’omicidio di Katia Dell’Omarino, la 40enne di Sansepolcro ritrovata senza vita e con la testa fracassata sul greto del torrente Afra il 12 luglio dell’anno scorso.

Il dispositivo della sentenza è stato letto dal gup Piergiorgio Ponticelli oggi, attorno alle 15.30. in mattinata c’è stato uno scontro tra le parti sulle perizie. Il Pm Julia Maggiore non ha accettato la semi infermità mentale dell’imputato e ha confermato nella requisitoria la richiesta di condanna a 15 anni di carcere. La sentenza dunque supera di un anno la richiesta della pubblica accusa. Gli avvocati difensori di Piter, Piero Melani Graverini e Mario Cherubini, hanno esposto le loro ragioni, cercando di ottenere tutte le attenuanti possibili per il loro assistito.

L’avvocato Anna Boncompagni, che sostiene le ragioni dei familiari della vittima, avrebbe voluto che fosse riconosciuta l’aggravante della crudeltà: richiesta non accolta. Era la notte tra l’11 e il 12 luglio del 2016 quando si consumò il delitto. Piter Polverini e la 39enne Katia dell’Omarino avevano avuto un rapporto sessuale, al termine del quale ebbero una lite per i soldi. E’ stato così che Piter aggredì la donna, con ferocia: prima a pugni, poi tentò di strangolarla, quindi la finì con un martello che il padre teneva nell’auto

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