Si sono conclusi i lavori che a Fighille hanno portato al recupero di Palazzo Tani, un edificio tra i più antichi della frazione che, a quanto pare, prima dell’Unità d’Italia sarebbe stato una base logistica dei contrabbandieri. Secondo gli studi e le relative pubblicazioni del prof. Enrico Fuselli sulle dogane pontificie, in un periodo in cui i traffici clandestini tra Granducato e Stato Pontificio erano molto intensi, i contrabbandieri fecero di questo immobile un punto di appoggio per varcare i confini senza pagare i dazi.
In una dinamica del genere ciò che oggi potrebbe colpire è il fatto che Palazzo Tani dista soltanto pochi metri da quello che dal 1842 al 1860 è stato l’edificio doganale (oggi sede del Piccolo Museo). Tale vicinanza può, però, probabilmente essere spiegata dall’esigenza, da parte di coloro che praticavano il contrabbando, di monitorare costantemente la situazione per individuare i momenti migliori per passare da uno stato all’altro. Verosimilmente non è inoltre da escludere l’ipotesi che tra chi si dedicava a certi traffici e i finanzieri pontifici potesse esserci, per certi versi, una sorta di connivenza: questa ipotesi trova un’implicita forma di avvaloramento sul fatto che da Roma – sempre come acclarato da Fuselli – non erano rare le comunicazioni che davano istruzioni molto specifiche sulle mansioni da svolgere, sollecitando quindi il personale impiegato nelle dogane ad effettuare con solerzia il proprio dovere.
Con il recupero di Palazzo Tani, la suggestione di questa particolarissima vicenda, a metà tra storia e leggenda, potrà oggi essere immediatamente rievocata da due spazi, l’antica dogana e la casa dei contrabbandieri, a cui sarà affidato un segmento importante dell’offerta culturale locale: operando in maniera interconnessa, il percorso d’arte moderna e contemporanea del Piccolo Museo che si lega al concorso nazionale di pittura FighilleArte, troverà una naturale forma di estensione nei locali di Palazzo Tani. Qui, infatti, oltre ad una parte dedicata allo stesso premio, una sala è stata allestita con l’archivio Enzo Olivastri (raffinato pittore cortonese che fu protagonista delle prime edizioni del concorso), mentre un’altra è stata totalmente incentrata sulla figura di Guerrino Bardeggia (poliedrico artista marchigiano scomparso nel 2009), di cui la Proloco di Fighille custodisce, in seguito ad un atto di donazione voluto dalla famiglia, ben 30 opere.
Oltre al Piccolo Museo, da domenica 15 settembre Fighille avrà dunque un altro importante spazio espositivo che, all’interno della propria affascinante cornice storica e architettonica, saprà fornire molti stimoli a coloro che lo visiteranno. Proprio per presentare al pubblico questa nuova proposta, per tale data è stata prevista una cerimonia di inaugurazione che prevederà momenti musicali, una relazione storica sugli antichi confini tra Granducato e Stato della Chiesa e il taglio del nastro delle mostre d’arte (tra cui la 75ª Mostra del Gruppo Labronico).
Durante l’inaugurazione saranno inoltre ricordati i passi essenziali che hanno permesso di trasformare Palazzo Tani in uno spazio espositivo fruibile e polivalente: tra questi quello fondamentale è sicuramente il passaggio di proprietà dell’immobile dalla famiglia Tani alla Proloco, fortemente agevolato dalle ultime eredi, Giulia e Valeria, al fine di consentirne la trasformazione in un museo. Per diverse generazioni, questo edificio dalla facciata con gli archi ha ospitato il ceppo principale di questa famiglia, fino ad identificarsi con la sua storia, ovvero con una vicenda plurisecolare che è stata scandita da sacrifici, emigrazioni, ritorni, successi lavorativi e affetti personali. Da domenica 15 settembre, anche questo ricco vissuto privato concorrerà dunque ad arricchire una proposta culturale che saprà coniugare il passato con il futuro.