La Rete di produttori umbri di Luppolo Made in Italy, guidati dalla Pro Bio, capofila del progetto, è stata una della novità di maggiore interesse nella Fiera nazionale della Birra di Rimini, BeerAttraction.
L’evento di Rimini è la manifestazione di maggior richiamo sulla Birra nel panorama italiani, in particolare sull’entusiasmante movimento dei Birrifici artigianali.
Luca Stalteri, Presidente della Pro Bio, l’associazione dei produttori biologici dell’AIAB ha spiegato le ragioni della presenza della Rete all’evento: ” Abbiamo voluto portare il nostro progetto nel cuore del mondo brassicolo italiano, per un’azione di animazione, alla ricerca di nuovi partner e di collaborazioni utili al progetto di ricerca.”
Infatti il progetto della Rete Umbra, inserito nella Misura 16 del PSR, ha come obbiettivo fondamentale costruire un prototipo competitivo e completo di Filiera del Luppolo.
Una Filiera completa, moderna e competitiva, organizzata dalla produzione biologica e convenzionale in campo e in serra, fino alla trasformazione e commercializzazione del prodotto, grazie all’introduzione di un nuovo prodotto, il Luppolo italiano, che si affianchi ai Luppoli nobili che caratterizzano la straordinaria qualità delle birre artigianali italiane.
Il Luppolo Made in Italy sarà un altro tassello nella costruzione di una produzione di Birra nazionale fatta internamente con prodotti dell’agricoltura italiana.
Oltre ai produttori biologici della Pro Bio fanno parte della Rete il Gruppo Cooperativo Agricooper, una della più importanti realtà del settore tabacchicolo, aziende di trasformazione come Bianconi Tartufi e l’azienda Tramontana, Fonderie Digitali, una rete di innovazione tecnologica specializzata in Precision Farming e AG40 e una realtà di eccellenza delle produzioni di innovazione per la salute come Aboca.
All’evento di Rimini la Rete ha presentato il progetto di ricerca e innovazione che sta avviando, in un’iniziativa molto partecipata e ricca di stimoli, in particolare grazie all’intervento di Simone Monetti di UnionBirrai, l’associazione più rappresentativa del mondo dei Birrifici artigianali.
Il Professor Perretti del CERB, Centro di Eccellenza della Birra dell’Università di Perugia, che ha la giuda scientifica del progetto, ha spiegato quanto sia rilevante l’obbiettivo di portare sul mercato un Luppolo italiano derivante dalle piante selvatiche presenti nel nostro territorio: “Sarebbe un prodotto, che se dotato delle giusta qualità, potrebbe rappresentare una nuova eccellenza nel panorama delle produzioni agricole italiane.”
La presenza nel progetto di ricerca del CNR IBBR di Perugia è garanzia di un qualità nel tracciare il patrimonio genetico dei fenotipi umbri.
L’Onorevole Alberto Pagani ha raccolto la sfida di innovazione della Rete di imprese umbre, assicurando come le istituzioni intendano sostenere la nascita della Filiera del Luppolo: “Il “Collegato agricolo” contiene disposizioni a favore della filiera del luppolo, in particolare all’articolo 36: per favorire il miglioramento delle condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione nel settore del luppolo e dei suoi derivati.”
“Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – ha aggiunto Pagani – destinerà delle risorse al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo per la produzione e per i processi di prima trasformazione del luppolo, per la ricostituzione del patrimonio genetico del luppolo e per l’individuazione di corretti processi di meccanizzazione.”
Nello stesso Programma di Sviluppo rurale della Regione dell’Umbria è stata introdotta la coltura del Luppolo.
L’Assessore Cecchini, impegnata in Umbria nelle zone terremotate ma attenta al progetto di innovazione della Filiera del Luppolo ha incoraggiato la Rete in un messaggio ha affermato: “L’Umbria con il suo PSR ha dimostrato di essere capace di costruire dei progetti ambiziosi di innovazione. Vi auguro di raggiungere ottimi risultati con questo ambizioso progetto per costruire la Filiera del Luppolo nella nostra Regione.”
La Rete di Luppolo Made in Italy ha ringraziato BeerAttraction per l’ospitalità offerta alla Fiera ai produttori Biologici della Pro Bio di Norcia colpiti dal terremoto, un gesto di concreta solidarietà voluto dall’Organizzazione della Fiera di Rimini e dal mondo della Birra raccolto nell’evento.