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Il reddito di cittadinanza non è bastato per porre fine alla povertà in Toscana: sono 117mila i poveri

La povertà assoluta continua ad essere una ferita dolorosa per la Toscana, nonostante una performance “migliore” rispetto a quella nazionale. Dopo essere raddoppiata nell’arco di neanche dieci anni – da 66mila persone coinvolte nel 2008 alle 142mila del 2016 –, oggi i poveri assoluti sono in leggero calo: il terzo Rapporto sulle povertà in Toscana presentato dalla Regione mostra che sono 117mila i cittadini che nel 2017 lottano contro la povertà assoluta, sottolineando in particolare una crescita tra i giovani adulti e difficoltà soprattutto nelle grandi aree urbane, sulla costa e agli estremi nord e sud della regione. Gli strumenti finora messi in campo contro la povertà secondo la Regione non hanno funzionato a dovere: con il “Reddito di cittadinanza” – ampiamente sottofinanziato rispetto agli annunci iniziali – aumentano la platea e le risorse rispetto al Rei (Reddito di inclusione), ma non cresce di molto la capacità di copertura. Di fatto però le domande presentate per il Rdc in Toscana sono state solo 65mila: di queste ne sono state accolte circa 37mila (di cui il 16% per la “Pensione di cittadinanza”), che coinvolgono 82mila persone. Sia per il Rdc sia per il Rei, comunque, i beneficiari riescono difficilmente a uscire dalla condizione di povertà assoluta: su 100 beneficiari, solo 10 per il Rdc e 6 per il Rei. Un quadro che permane di grande difficoltà dunque, dove il ruolo della Caritas – come testimonia il Dossier sulle povertà nelle diocesi toscane, presentato insieme al rapporto regionale – rimane di ampio supporto.   

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